sabato 29 agosto 2009

"Per una concreta e responsabile integrazione degli immigrati"

Ieri su Gold 7 l’assessore alla Salute ha parlato di “piacere e contraccezione”. Scopo dell’iniziativa andare incontro alle esigenze dei più giovani, sempre più confusi per ciò che riguarda la sessualità. In che modo questa iniziativa può aiutare i ragazzi a superare senza traumi il cammino verso l’età adulta?
Parlandone e affrontando le varie tematiche con naturalezza, usando parole semplici e immediate, il linguaggio dei giovani. Aiutare i ragazzi di tutte le età a capire quali sono oggi i rischi per la salute di oggi e domani conseguenti a comportamenti superficiali e di sfida. Sfida verso le convenzioni e le regole di vita e della società. Trattare i vari argomenti riguardanti la sessualità è inoltre l’occasione per proporre ai giovani un modello di educazione all’affettività che quindi prenda in considerazione non solo la mera sfera fisica ma anche, e soprattutto, quella dei sentimenti.
Quali saranno i prossimi appuntamenti con il piccolo schermo?
Sono previste ancora alcune puntate domenicali su Telecity di “Cosa ne sai?” che proseguiranno fino all’estate e sempre incentrate sui temi della sessualità e affettività rivolta in particolar modo ai giovani. Conto di replicare il programma anche in autunno allargandolo ai temi della droga, alcol e fumo. Poi ho iniziato a registrare le puntate di una nuova trasmissione che va in onda su Canale Italia strutturata come un “filo diretto” con i quartieri cittadini e le loro problematiche. Un appuntamento che penso sarà gradito al pubblico perché affronterà temi centrali e quotidiani: i servizi che ci sono o ci vorrebbero in un quartiere, la vivibilità, le infrastrutture, i servizi sanitari, la qualità dell’aria ecc.
Uno studio recente divulgato dal Corriere della Sera dice che più di un milanese su due tradisce il proprio partner. C’è chi lo fa per evadere dal quotidiano, chi invece perché la sua storia è ormai agli sgoccioli. Cosa sta succedendo alle famiglie milanesi?
Non solo alle famiglie milanesi purtroppo. La famiglia è in crisi, come in crisi sono i valori tradizionali. Difficoltà economiche, egoismo e superficialità mettono a dura prova i rapporti di coppia che dovrebbero essere governati dal rispetto e stima reciproci. Lo stress e l’intensa vita sociale, soprattutto nelle metropoli come la nostra, mettono a dura prova molte coppie e la convivenza. Le condizioni e i ritmi di vita esasperati non favoriscono il dialogo e questo a lungo andare rende insoddisfatti e indifferenti. Sono venuti meno alcuni valori fondamentali quali il rispetto reciproco, il piacere di coppia, il senso del dovere.
C’è dunque da aspettarsi che – in una metropoli come la nostra - le cosiddette ‘famiglie allargate’ fra non molto rappresentino la norma?
Per certi versi lo sono già. Le statistiche dicono che i divorzi a Milano erano 1438 nel 2005, saliti a 1610 nel 2007. Non solo, a Milano la percentuale di coppie conviventi non sposate è del 42%, i matrimoni civili il 43% e i bambini nati fuori dal matrimonio sono il 22,5%. Questi dati ci dicono che la società è cambiata e così la “famiglia”. Un modo “diverso” di stare insieme influenzato in parte anche dalla commistione di culture, usi e religioni diverse conseguente alla maggiore propensione per i viaggi all’estero, ai flussi migratori e alla globalizzazione.
Entrando nel merito della sanità milanese veniamo a sapere che – ogni anno – sono circa 5mila i casi di tbc che vengono notificati, cifra tre volte superiore a quella di alcuni anni fa. Da cosa dipende il ritorno di questa malattia, che si pensava definitivamente sconfitta?
L’andamento della malattia risulta fisiologico e il numero di casi che si stanno verificando rispecchia un’evoluzione della composizione della cittadinanza milanese. La mia preoccupazione è per il fatto che i casi notificati non necessariamente rispecchiano il vero andamento della malattia: sono stati infatti descritti problemi di sottonotifica (fino al 50% in alcune regioni). Sappiamo infatti che circa il 50% dei nuovi casi arrivano da gruppi di immigrati e qui diventa basilare il controllo dei clandestini che non hanno accesso al Servizio Sanitario Nazionale.
Qual ‘è l’identikit del milanese malato di tbc?
Non si può parlare di “identikit”. La concentrazione dei gruppi a rischio nelle grandi città influenza l’alto valore rilevato. Rientrano in questi gruppi: contatti con persone contagiose, HIV positivi, immigrati da Paesi ad alta endemia di TB, residenti in strutture detentive e personale di strutture ad alto rischio di trasmissione.
Cos’è il progetto ‘Immigrazione sana’?
Un progetto da me fortemente voluto e nato per promuovere una concreta e responsabile integrazione degli immigrati sul versante della salute con particolare riguardo a prevenzione, educazione sanitaria e patologie infettive, così da svolgere un’efficace prevenzione sia per gli stranieri presenti sul territorio comunale sia per i cittadini milanesi. Il progetto pertanto, avvalendosi dell’attività delle associazioni di volontariato, offre opportunità di prevenzione e cura a tutti gli immigrati irregolari presenti a Milano.
Quali altre malattie che si ritenevano debellate stanno tornando alla ribalta? L’anno scorso si è addirittura sentito parlare di un caso di peste a Milano...E quest’anno si sono verificati, nell’hinterland, un paio di casi di lebbra. Tuttavia la situazione resta sotto controllo e non ci sono i termini per parlare di un acuirsi di patologie debellate. Viaggi di lavoro in zone ad alto tasso endemico e immigrazione sono veicoli per il diffondersi di patologie ormai scomparse. Certo i casi verificatisi sono la conseguenza di comportamenti superficiali e per questo vorrei ricordare che la salute è un diritto ma è anche un dovere.
Tra le iniziative del suo assessorato anche quella relativa alla campagna di prevenzione contro il tumore al seno con i membri della Lilt. Come è andata l’esperienza presso i giardini di Porta Venezia, in occasione della Settimana nazionale per la prevenzione oncologica?
Benissimo. Le iniziative di screening gratuiti sul territorio riscuotono sempre un grande successo. Questo dimostra che c’è interesse e attenzione per la propria salute. La scorsa primavera, in occasione delle Giornate della salute, i siti di controllo gratuiti sono stati numerosi in città e si sono protratti per più giorni. Ebbene, il gradimento è stato altissimo!
Purtroppo il tumore al seno ha ancora un’alta incidenza, soprattutto in Lombardia... Tuttavia Umberto Veronesi ha recentemente fatto sapere che entro il 2020 la malattia sarà debellata. Anche lei è così ottimista?
La medicina sta facendo, di anno in anno, enormi passi avanti. I tumori si sconfiggono anche con la prevenzione oltre che con la diagnosi tempestiva e le terapie all’avanguardia. Comprendo l’ottimismo del professor Veronesi, le tecniche sempre più sofisticate di diagnosi, di giorno in giorno più facilmente accessibili, e le procedure di cura più mirate fanno ben sperare in un futuro più roseo sia sul fronte della prevenzione che della terapia.
In che misura l’alimentazione influenza la genesi dei tumori?
Da sempre dico che la prevenzione comincia a tavola e che la salute risiede nei cibi. Ciò che mangiamo è ciò che siamo e la qualità e quantità dei cibi è fondamentale. Una dieta equilibrata è il primo passo per essere in salute, per prevenire tutte le malattie. Sovrappeso e obesità, alcol e fumo, sono una minaccia per il proprio benessere a qualunque età perché fattori predisponesti verso altre patologie come quelle cardiovascolari.
Altro argomento spinoso concernente la salute dei milanesi riguarda i numerosi casi di anoressia fra i più giovani. Lei ha recentemente dichiarato che sono addirittura 300mila i siti internet italiani che promuovono il culto della magrezza. Cosa si può fare per essere sicuri che i nostri figli non vadano a spulciare file ‘a rischio’?
La sicurezza sul web è un tema di grande attualità e molto dibattuto. Certo non è solo il web una minaccia per la fragilità psicologica di molti giovani. E parlo di fragilità psicologica perché i disturbi alimentari sono una reazione ad uno stato mentale alterato. Quindi oltre a parlare di siti internet, bisognerebbe rivolgere l’attenzione anche alle riviste e trasmissioni tv che enfatizzano la bellezza attraverso esempi di ragazze e ragazzi magri. I disturbi alimentari sono una triste realtà che riguardano tutti e che colpiscono a tutte le età debilitando il fisico e minando soprattutto l’equilibrio psicologico del soggetto.
A tal proposito, comunque, l’assessorato alla Salute ha già ottenuto importanti risultati con la creazione di un Codice Etico (sottoscritto da Comune, Assem e Camera della Moda per tutelare la salute delle modelle) e di un Albo Modelle/i, con rilascio di una Tessera Visto Moda, realizzato in collaborazione con Assem. Ci parla di questo importante traguardo?
È un progetto di cui vado molto orgoglioso. La modella è un esempio per tantissimi giovani e la moda è un culto per molti. Per questo abbiamo deciso di coinvolgere questo settore in primis. Il concetto che si può essere belle e sane doveva e deve ancora oggi giungere proprio da chi è simbolo di moda e bellezza per antonomasia. Per dimostrare che si può conciliare il “benessere” con il “bellessere”. Si tratta di un percorso ancora lungo ma che abbiamo intrapreso con convinzione e che prosegue con le attività del Tavolo Moda e Salute al quale siedono autorevoli esperti.
Ultima domanda: quali saranno le prossime iniziative di Giampaolo Landi di Chiavenna per andare incontro alle esigenze dei cittadini?
In questi due anni dal mio insediamento il mio Assessorato ha realizzato e appoggiato molte iniziative il cui unico scopo è la promozione di corretti di stili di vita e la cultura della salute per tutti: giovani e meno giovani, italiani e stranieri. Faccio riferimento a progetti importanti come, ad esempio, lo Psicologo di quartiere, Immigrazione sana, le campagne di prevenzione, l’Osservatorio per la salute sul lavoro e il più recente Anno della salute: i 365 giorni del 2009 saranno dedicati al benessere non solo inteso come assenza di malattia ma anche come qualità di vita.

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