lunedì 24 agosto 2009

Il carattere principale della milanesità? La generosità

Iniziamo parlando della crisi che sta coinvolgendo il mondo su scala globale. La Provincia di Milano ha dato il via al piano “Alziamo la testa”, con cui vengono elargiti aiuti alle famiglie e alle imprese per 25milioni di euro. Come si è arrivati a questo traguardo?
Il nostro progetto è partito da un dato di fatto: la crisi che realmente sta mettendo in difficoltà, oggi più che mai, il ceto medio. Abbiamo cercato di contrastare il rischio di impoverimento delle famiglie per cercare di sostenerle concretamente nelle spese quotidiane, nel pagamento dell’affitto, del mutuo, delle rette per l’asilo o l’università dei figli. Partendo da questi presupposti il Presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, ha articolato insieme alla sua Giunta un piano anticrisi con misure che potessero sostenere famiglie, anziani, giovani coppie, le associazioni che si occupano di povertà estreme, i lavoratori e le imprese. Le richieste che sono pervenute ai nostri sportelli, con ben 18mila domande di contributo accettate, sono indicative del fatto di come effettivamente sia stato un intervento atteso e necessario per dare finalmente una boccata di ossigeno alle famiglie.
La città di Milano non si può dire che non si sia mobilitata per fare fronte alla crisi. Anche l’Arcivescovo Dionigi Tettamanzi ha dato vita a un fondo per straordinarie per le famiglie. Eppure c’è chi parla ancora di una Milano cinica e intollerante…
Credo che Milano abbia più volte dimostrato la sua grande capacità di essere solidale, di “fare rete”: sin dalle origini, la Provincia di Milano si è occupata principalmente delle fasce più deboli della popolazione, penso alla cura degli esposti nel brefotrofio, alla tutela dei minori; l’assistenza ai disabili sensoriali è una competenza storica. Il tessuto milanese si è dimostrato molto ricettivo anche grazie alle oltre mille associazioni che si dedicano al volontariato in modo serio e che abbiamo cercato di sostenere in questi anni aprendo bandi, sostenendo con forza i loro fondamentali progetti. Adesso, con i Piani di Zona, la collaborazione con il Terzo Settore, gli Ambiti, le Amministrazioni comunali e le Asl, la sfida a cui siamo chiamati tutti è una: la creazione di un Welfare Ambrosiano, di politiche sociali integrate per rispondere in modo più efficace alle nuove problematiche. Penso che il cardinale Tettamanzi abbia fatto ancor più risaltare lo spirito ambrosiano della nostra chiesa.
Altro argomento delicato è quello relativo alla difficoltà, per i genitori che lavorano, di potere contare su strutture alle quali affidare i bimbi. Con il piano “Cerchi un nido” la Provincia di Milano ha finanziato, con 19 milioni di euro, la realizzazione di 104 asili nido in 87 comuni. A che punto sono i lavori?
Oggi si possono vedere i primi risultati concreti: abbiamo già inaugurato 28 asili nido accoglienti e attenti alle nuove normative, mentre continuano i lavori nelle altre strutture per l’infanzia che hanno beneficiato dei finanziamenti. Si è trattato di uno dei piani più imponenti a livello nazionale che ha un obiettivo: avvicinarci sempre più agli standard previsti dalla Strategia di Lisbona, aiutare le famiglie nella conciliazione dei tempi (si calcola che saranno circa 1200 le mamme aiutate), rispondere ad una reale mancanza di posti nelle strutture. Grazie a “Cerchi un nido”, una volta ultimati i lavori, saremo in grado di garantire oltre 4mila posti in più nelle strutture per l’infanzia. Senza dimenticare che questo intervento porta con sé anche la creazione di nuovi posti di lavoro. Si instaura così un vero circolo virtuoso.
A proposito di bambini… si dice che i milanesi ne facciano sempre meno, tuttavia nascono sempre più piccoli nella nostra città. In che modo l’immigrazione determina l’incremento delle nascite? Può darci qualche dato?
Sicuramente l’immigrazione è determinante per la crescita demografica di Milano e provincia, anche vista e considerata la contrazione su scala nazionale del tasso di natalità. Secondo i dati della prima Relazione Sociale della Provincia di Milano realizzata grazie all’Osservatorio delle Politiche sociali proprio nei primi mesi del 2009, il nostro tessuto sociale è in una fase di trasformazione: la popolazione straniera residente è quasi raddoppiata nell’arco degli ultimi cinque anni. A Milano i migranti costituiscono il 13% della popolazione, in provincia meno dell’8%. In questo panorama rivestono una particolare importanza politiche di integrazione e di accoglienza che possano accompagnare le famiglie migranti in un pieno inserimento nel nostro territorio, ovviamente nel rispetto e nella valorizzazione reciproca.
Ci dice qualcosa della teleassistenza? Che tipo di servizio è e chi ne può beneficiare?
La teleassistenza è un servizio gratuito promosso, coordinato e finanziato dalla Provincia di Milano, che raggiunge quasi 5mila anziani in 131 comuni del territorio. In pratica, per favorire la permanenza della persona anziana nella propria casa, gli viene consegnato un apparecchio che consente un collegamento telefonico, un filo diretto, con operatori in grado di assisterlo o fornirgli aiuti: dal medico allo psicologo. Il servizio, attivo 24 ore su 24, consente all’anziano di avere un telesoccorso ed un tele monitoraggio personalizzati. Gli anziani che desiderassero beneficiare di questo strumento possono richiederlo ai nostri uffici della Provincia (tel. 02/77403266) oppure direttamente ai servizi sociali del proprio comune. Nella città di Milano questo servizio viene offerto da un sistema analogo promosso dal comune.
Anche per i malati in dialisi la Provincia di Milano sta facendo qualcosa d’importante. La realizzazione di una casa di cura in vacanza. Ci può spiegare meglio questa iniziativa?
Proprio in questi giorni stiamo per dare inizio ai lavori di ristrutturazione di Villa Azzura a Loano, in Liguria. Si tratta di un edificio, di proprietà della Provincia di Milano fino dagli anni ’60, che andrà ad ospitare a partire dalla primavera del 2010 un nuovissimo centro di emodialisi in vacanza. Una struttura medica nuova, pubblica, realizzata in collaborazione con l’Aned, l’associazione emodializzati, e la Fondazione “Graziano Frigato”, e che permetterà agli oltre 2500 malati dializzati di Milano e provincia di fare le proprie cure in vacanza, fuori regione senza spese, semplicemente utilizzando il sistema sanitario nazionale della Lombardia.
Si parla spesso di giovani coppie che iniziano a costruirsi una famiglia. Quasi sempre i presupposti sono positivi, poi però molte coppie si separano. I dati relativi all’argomento, a Milano, sono più che eloquenti…
I dati sono eloquenti e denotano un cambiamento culturale forte, il matrimonio non è più l’orizzonte unico delle persone, il legame familiare è spesso debole, si divorzia con più facilità…anche se poi di contro si scoprono famiglie che adottano bimbi, si occupano di volontario ed altro ancora. Si potrebbero, insomma, fare lunghe disanime sociologiche, il dato che però interessa le istituzioni pubbliche è come sostenere le persone e le famiglie con servizi sociali e aiuti adeguati ad ogni problema. Per quanto riguarda la Provincia di Milano, proprio a partire dal mese di aprile, abbiamo varato un bando per aiuti economici alle giovani coppie che hanno contratto o intendono contrarre matrimonio nel 2009. Grazie ad uno stanziamento di 1milione di euro, daremo un contributo fino ad un massimo di 1.500 euro per ogni nuova coppia. Il sostegno, a fondo perduto, servirà ai giovani per sostenere le numerose spese utili a fare decollare la nuova famiglia, eccetto ovviamente l’acquisto della casa.
Ci può anticipare quali iniziative proporrebbe per un suo futuro assessorato?
Se sarò rieletto, e se mi verrà affidato nuovamente l’incarico di assessore cercherò di dare continuità a questo welfare milanese, inaugurato e costruito durante questa amministrazione. La Provincia di Milano, mi auspico, continuerà a collaborare attivamente con i comuni, le asl, le associazioni del volontariato e le cooperative no-profit per rispondere ai tanti bisogni sociali dei cittadini. Le disabilità, le cure agli anziani, l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati, l’assistenza ai minori sono i temi affrontati con servizi consolidati e con progetti innovativi. Mi auguro insomma di innovare nel solco della continuità che significa grande apertura ai territori e agli operatori sociali pubblici e privati. Penso che a tutto ciò bisognerà aggiungere un grande piano casa a mercato popolare.
Qual è il ricordo più bello della sua esperienza di sindaco a Paderno Dugnano, sua città natale?
Paderno Dugnano è la comunità in cui vivo e opero con l’azienda di famiglia da sempre. Tutti i miei legami, affetti e amicizie sono in quella città che ho avuto l’onore di amministrare come sindaco per nove anni. Tantissimi sono i progetti realizzati e i servizi attivati, ma i ricordi più belli sono legati alle tante persone conosciute e apprezzate. Si tratta di un territorio ricco di esperienze, piccole e medie imprese che hanno dato sviluppo, persone che lavorano con motivazione e una miriade di organizzazioni no-profit che operano nei campi sociale, culturale e sportivo. Essere parte attiva di questa comunità è per me fonte di soddisfazione.
Infine, assessore Casati, ci dice quali sono gli aspetti che ama di più della città di Milano e quelli che invece non riesce proprio a mandare giù?
Milano, da sempre attiva in tantissimi settori economici e culturali, è senza dubbio la capitale economica d’Italia, il centro propulsore di un territorio unico e formidabile. Per concentrazione di attività produttive, esperienze politiche e attività di ogni genere, dall’arte allo sport, Milano è unica. Come non amarla… e poi non dimentichiamoci il carattere principale della milanesità… la generosità. Il negativo di Milano, forse, è dato dalle carenze di dialogo fra le diverse istituzioni: a tanti livelli, spesso, gli enti pubblici e privati, dimenticano di fare squadra e lavorare assieme per ottenere il risultato migliore. In occasione dell’assegnazione dell’Expo 2015, Milano si è mostrata, invece, unita e compatta così come andrebbe fatto sempre.

(Intervista condotta il 4 maggio 09)

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