giovedì 7 luglio 2011

"Sarò io il nuovo sindaco di Milano"


Milanoweb incontra per la seconda volta Giuliano Pisapia, in occasione delle imminenti elezioni comunali, che lo vedranno contrapposto all'attuale sindaco Letizia Moratti e al terzo sfidante, Manfredi Palmeri. L'avvocato milanese ha le idee chiare e guarda lontano: «Io penso a Milano, ma è certo che un cambiamento della città porterebbe una grande spinta a un cambiamento del Paese».
Con che spirito affronta, dunque, questa nuova candidatura, dopo quella delle primarie che l'ha vista uscire trionfatore?
Nel luglio dello scorso anno ho iniziato a lavorare per quello a cui sono arrivato oggi. E il bello deve ancora venire...
Il sondaggio di Luigi Crespi vede, però, Letizia Moratti al 48% e Pisapia al 44%...
Se vogliamo parlare di sondaggi l'ultimo pubblicato da Il Sole 24 Ore, il 23 aprile, dice che al ballottaggio si va sicuramente e che è un testa a testa tra me e Letizia Moratti.
Un dato interessante...
Posso aggiungere che sarò io il nuovo sindaco di Milano.
Milano capitale morale dell'Italia. In che senso?
Milano deve tornare ad essere una guida per il Paese. Milano deve dare il buon esempio in tema di etica e legalità: l'amministrazione deve essere trasparente.
Un esempio?
Dovranno essere pubblicati sul sito del Comune tutte le nomine fatte in organismi pubblici o società partecipate con i relativi compensi economici. Ed essere attuate norme rigorose per la prevenzione della corruzione.
Pisapia aumenterà le tasse dei milanesi?
Il problema non è aumentare le tasse, ma gestire bene i soldi che ci sono. Questa amministrazione non è stato in grado di farlo.
Aria più pulita... Quali le prime mosse concrete se dovesse vincere le elezioni?
Attuerò la riconversione energetica di tutti gli edifici comunali, aumenterò le corse e le corsie preferenziali dei mezzi di superficie. La rete delle piste ciclabili sarà estesa su tutta la città rendendola veramente funzionale per rendere la bicicletta un vero mezzo di spostamento, competitivo rispetto a tutti gli altri.
La cultura?
Accanto ai grandi eventi dal respiro internazionale in tutti i quartieri nasceranno centri polifunzionali e multimediali per rinnovare l’offerta delle tradizionali biblioteche rendendo concreto il concetto di una cultura diffusa.
Molti giovani si lamentano della mancanza di spazio dove fare musica, sognando città come Dublino o Berlino dove si fa musica praticamente in ogni locale. In che modo Pisapia affronterebbe il problema?
Milano deve essere molto più attenta alle esigenze dei giovani. La città si deve aprire ai luoghi di socialità anche per impedire il degrado di aree dismesse, superando positivamente la difficile convivenza tra esercizi pubblici e zone residenziali. Milano deve rafforzare la sua disponibilità alla ricerca, all'innovazione e alla fruizione culturale.
L'integrazione sociale passa anche da questo...
E pensare che anche i giovani leghisti, dopo anni di politiche della “paura”, pare l'abbiano finalmente capito... alla buon'ora!
Che Milano vorrebbe per Expo 2015?
Una Milano che grazie all'Expo promuove l’agricoltura di prossimità e la filiera della trasformazione dei prodotti agricoli con caratteristiche di genuinità e km 0 (con divieto di produzioni Ogm); una Milano che collega e diffonde il verde; che difende e rilancia il Parco Sud, i parchi territoriali già esistenti, i parchi di cintura; che sostiene, anche attraverso la messa a disposizione di spazi per i Gruppi di acquisto solidale e i mercati dei contadini, l’acquisto e l’utilizzo dei prodotti agricoli ecologici e locali nella ristorazione pubblica e privata. Dopo Expo l’area deve mantenere le sue caratteristiche verdi e l’edificazione non deve rientrare nel quadro delle operazioni speculative e immobiliari.
Cosa le è piaciuto dei cinque anni di lavoro della Moratti?
Il sindaco Moratti ha fatto bene ad avviare il bike sharing e l'ecopass. Peccato che abbia realizzato meno della metà di quanto promesso per il bike sharing e che l'ecopass sia rimasta una sperimentazione senza risolvere né il problema del traffico né quello dell'inquinamento.
Palmeri?
É un avversario intelligente e preparato. Oggi è molto combattivo contro l'attuale sindaco ma per quasi cinque anni ha condiviso passo per passo le scelte della giunta Moratti facendo parte della maggioranza.
Che dire, infine, dell'invasione dei trenta di Forza Nuova? E del fatto, più su larga scala, della cosiddetta “marea nera” che sta contraddistinguendo l'intera Europa?
Dei trenta militanti di Forza Nuova, che hanno fatto irruzione il 18 aprile al dibattito al Pime, hanno ben detto i giovani scout che li hanno definiti “buffoni”. L'aumento dei movimenti xenofobi e populisti in Europa è un problema centrale che segna il divario tra i cittadini e le istituzioni. Compito della politica è colmare questo divario e riportare i cittadini al centro delle decisioni: in questo modo questi movimenti possono essere sconfitti.