mercoledì 26 agosto 2009

Carla De Albertis e "l'opportunitsta" Fini

Carla De Albertis candidata alla Provincia per NordDestra. Cosa si aspetta da queste nuove elezioni?
Di potenziare la voce della destra del Nord. E di portare in Provincia coerenza, concretezza, serietà ed attenzione ai cittadini. Cose che alla politica mancano molto di questi tempi.
Secondo Berlusconi vincerà al primo turno Podestà...
Si vedrà. Decideranno i cittadini.
Quali sono i tre problemi milanesi che vorrebbe immediatamente risolvere se dovesse essere eletta?
La sicurezza delle donne, l’invasione di rom, clandestini e “nomadi”, la crisi delle piccolissime, piccole e medie imprese del territorio.
Recentemente la Lega ha proposto di istituire lo studio dei dialetti nelle scuole. Cosa ne pensa di questa iniziativa?
Perché no? Purché siano intesi come materia integrativa. Le scuole godono di un certo margine di autonomia. Se questa scelta fosse coerente con l’offerta formativa, potrebbe essere un bel modo per valorizzare il patrimonio culturale del nostro territorio. Naturalmente, prima l’italiano e senza trascurare le lingue straniere…
Anche voi, infatti, siete per la difesa della cultura locale...
Noi siamo per la difesa della nostra identità, dei nostri valori, della nostra cultura e tradizione. Siamo quindi certamente per la valorizzazione delle specificità culturali, non in opposizione ma in sinergia con i nuovi saperi. Serve parlare inglese e conoscere il computer ma se si trascura la tradizione culturale dalla quale si viene, si rischia di perdere un capitale che ci rende unici, e quindi potenzialmente più competitivi. Aperti al mondo ma sempre italiani.
Recentemente ha dichiarato: “Io sto con gli sbirri”. In che modo un potenziamento delle forze dell’ordine potrebbe risolvere i numerosi problemi della città?
“Io sto con gli sbirri” contro chi gli sbirri li demonizza. Le forze dell’ordine rischiano la vita per la nostra sicurezza, hanno stipendi da fame e condizioni operative ridicole. E quando, per difenderci, ci scappa la vittima, beh, sono loro che finiscono in galera mentre il ladro la fa franca. Le sembra giusto? Il controllo del territorio è pregiudiziale alla sicurezza, a quella percepita come a quella effettiva. Ma per garantire sicurezza, le forze di polizia devono poter esser messe nella condizione di operare. E questo significa più mezzi, una migliore organizzazione del personale, ed un maggior riconoscimento del loro valore professionale.
Sempre relativamente agli sbirri NordDestra propone quindi un aumento degli stipendi dei poliziotti e dei carabinieri...
Per intenderci, in una città come Milano con lo stipendio medio di un agente non ci si può permettere neppure un monolocale in affitto. Per questo, NordDestra propone due interventi precisi: un “piano casa” straordinario per gli agenti. Ed un adeguamento di una porzione variabile del salario al costo della vita del contesto “locale”. È anche così che si fa sicurezza. Incentivando le nostre migliori risorse umane a rimanere sul nostro territorio, dove si sono professionalmente formate e dove hanno acquisito esperienza. Sennò è evidente che alla prima occasione utile, questi agenti chiederanno il trasferimento in quelle regioni del paese dove vivere costa meno.
“Nelle oasi di benessere di Landi (attuale assessore alla salute del comune di Milano) non si fuma ma si stupra”. Vuole commentare meglio questa affermazione?
Se vivessimo in un paese a criminalità zero, potremmo anche dedicarci a questo. Ma nei nostri parchi – anche in pieno giorno - avvengono crimini ben più inquietanti: stupri, spaccio di droga, molestie ai minori, clandestinità impunita ed incontrollata. Non crede che sarebbe meglio se gli agenti si occupassero di impedire la violenza contro le ragazze piuttosto che perseguitare un fumatore, magari adulto, consapevole, solitario ed inoffensivo? La lotta al tabagismo, di per sé, è una battaglia giusta. Ma imporre il divieto di fumo anche in un’area aperta, come i parchi, ha senso solo se c’è chi, quel divieto, lo fa rispettare. Quindi, al momento le priorità sono altre.
NordDestra chiede da tempo l’istituzione del reato di Terrorismo urbano organizzato. Come procede la causa?
Stiamo raccogliendo migliaia di firme di cittadini. I milanesi sono stufi di vedere i “bravi ragazzi” dei centri sociali terrorizzare la città, danneggiare i beni pubblici, di occupare proprietà private…e farla franca come fossero solo “ragazzi un po’ esuberanti”. Sono terroristi, invece, sono organizzati, sono pericolosi e sono “coperti” dalla sinistra salottiera e intellettualoide vicina al presidente della provincia uscente.
Alla proposta di Salvini di disporre vagoni del metrò solo per le donne italiane, lei risponde proponendo l’impiego di poliziotti sulle carrozze dei mezzi pubblici...
Quella di Salvini, la prendo come una provocazione. Tutti noi milanesi siamo stufi della presenza di rom, clandestini, pseudo-mendicanti sui mezzi pubblici ma la proposta di Salvini oggettivamente è impraticabile e non risolve il problema all’origine. La presenza di forze dell’ordine sui mezzi pubblici, invece, significa deterrenza e possibilità di intervento tempestivo.
In che senso Fini cede all’ideologia dell’accoglienza?
Guardi, con il voto agli immigrati, il Corano nelle scuole, l’accorciamento dei tempi di cittadinanza… e dopo aver celebrato il funerale di Alleanza Nazionale, beh, ormai Fini è a tutti gli effetti il capo “carismatico” della sinistra.
Allora è anche lui un buonista?
Peggio, è solo un opportunista. La sola coerenza di Fini è la sua incoerenza. È un po’ un “personaggio in cerca di autore”…
Come risolverebbe il problema rom? Una volta smantellato un campo irregolare (o regolare) dove indirizzerebbe gli sfollati?
Ma quali sfollati? Sono nomadi, no? E allora che girino un po’ dove gli pare ma non a casa nostra. Vadano nei campeggi, paghino, lavorino ma soprattutto che nessun euro dei milanesi vada ai rom.
Chi è don Colmegna?
Uno impegnato nel business dell’accoglienza “a prescindere” agli extra-comunitari e ai rom. Si occupasse con la stessa foga degli umili di casa nostra… Come i comunisti che amano talmente i poveri che li vogliono moltiplicare, così le associazioni che si occupano di extracomunitari e rom hanno come obiettivo di favorirne l’invasione.
Lei è credente? Se sì, non pensa che il Dio dei cristiani e Allah siano la stessa cosa?
La religione è un fatto di credo personale e di coscienza individuale, e ritengo che lo Stato debba essere laico. Non è così per i musulmani: per loro la religione non è un fatto di coscienza ma di legge. È questa la differenza tra il “nostro” Dio ed il loro.
Punti in comune con Forza Nuova?
Nessuno.
E con il Pdl?
Come si fa a capire quale sia la linea del Pdl? Sono una sorta di società “multi-culturale”, dove ognuno dice la sua, dai socialisti a Mastella, alla “fu” An, sino ai radicali ecc. Di sicuro, almeno spero, anche loro sono come noi anticomunisti.
Il “pasticcio” Ecopass?
È stato un vero inganno, un mettere iniquamente le mani in tasca ai cittadini illudendoli che fosse un provvedimento a tutela della salute. Ma quale salute… Pur di non permettere un simile insulto ai cittadini, io ho preferito lasciare la “poltrona” di assessore. L’ecopasticcio della Moratti, come direbbe Talleyrand (politico e diplomatico francese del ‘700, ndr.) “è stato peggio che un crimine, è stato un errore!”.

(Intervista condotta nel mese di maggio 09)

Nessun commento:

Posta un commento