giovedì 20 agosto 2009

Parlando di Gunter Grass e degli illuministi lombardi...

Dopo l’approvazione del Piano Rifiuti si riapre la discussione sul secondo termovalorizzatore di Milano. Secondo il Presidente della Provincia Filippo Penati la location del nuovo impianto non può essere il Sud Milano. Bocciata, quindi, la proposta di realizzare un inceneritore a Opera, Rozzano o Pieve Emanuele.Quale sarà il prossimo capitolo della saga ‘termovalorizzatore’?
In condivisione con i Comuni dovrà essere studiata una nuova localizzazione, ripeto però ‘in condivisione’. In nessun modo potrà essere imposta una scelta ai territori.
L’assessore a 'Verde, Arredo e Decoro Urbano' del Comune di Milano, Maurizio Cadeo, dice che “Penati pensa di costruire il nuovo termovalorizzatore in cielo e che la Provincia, come sempre, sembra confusa e priva di una politica chiara sullo smaltimento dei rifiuti”. Lei, invece, ha più volte dichiarato che una soluzione c’è: ampliare gli impianti già esistenti come quello di Trezzo e Sesto. È ancora valida questa proposta?Certamente sì. Il Consiglio provinciale ha dato il via libera alla costituzione di una nuova società pubblica, per la realizzazione di un nuovo termovalorizzatore nel Nord Milano, in sostituzione di quello di Sesto San Giovanni. Con ciò si colmerà il deficit impiantistico, si garantirà l’autosufficienza della Provincia di Milano nello smaltimento dei rifiuti e la piena e rapida attuazione del piano provinciale approvato solo qualche settimana fa, basato sulla regola delle 3 R: riduzione, recupero e riciclo dei rifiuti. Con l’approvazione della delibera si è voluta anche ribadire la ferma contrarietà alla proliferazione del numero degli impianti nella nostra Provincia e alla collocazione di un ulteriore termovalorizzatore nel Parco Sud.
"Oggi 650mila tonnellate di rifiuti del milanese vengono smaltite fuori Provincia con un costo aggiuntivo a carico dei cittadini" – ricorda l’assessore a 'Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile', Massimo Buscemi. Dove finiscono i rifiuti milanesi che non trovano spazio negli inceneritori limitrofi alla città?
Il secco a Parona, vicino Pavia, e a Varese. L’umido in Emilia Romagna.
Se mai un nuovo inceneritore dovesse davvero vedere la luce, è possibile prevedere la data della sua entrata in funzione?
Dalla sua approvazione definitiva, un paio d’anni.
Altro argomento spinoso di questo inverno 2008-2009 è quello relativo al commercio all’ingrosso dei cinesi in via Sarpi, a Milano. L’ideale sarebbe individuare una area metropolitana alternativa dove i cinesi possano continuare nelle loro attività senza intralciare i commercianti locali...
La situazione che si è venuta a creare è ormai insostenibile per commercianti e cittadini. Bisogna trovare una soluzione che riporti la vivibilità in questo quartiere storico, una soluzione condivisa da tutte le parti in causa.
Croci celtiche, scritte razziste, e decine di manifesti contro la presenza dei cinesi in via Sarpi. È una Milano intollerante o una situazione sociale che non ha ancora raggiunto il giusto equilibrio?
Milano non è una città razzista. Può infatti vantare una tradizione centenaria di tolleranza e accoglienza che non è mai venuta meno. Quelli a cui lei fa riferimento sono atti che in nessun modo possono rappresentare la vera anima di Milano. Sono espressione di una minoranza e io credo nascano dalla paura, che può portare fasce più fragili della comunità a derive anche gravi di intolleranza e chiusura. È dunque dovere delle istituzioni combattere questo sentimento con azioni concrete che garantiscano la legalità e l’inclusione sociale.
Relativamente ai rom, a maggio, a Palazzo Isimbardi, Penati parlava di raggiungere l’obiettivo “zero campi nomadi”. Oggi a che punto siamo?
Allo stesso punto di allora. E di questo si deve chiedere conto al Governo e al Comune di Milano che, nonostante i proclami e gli sgomberi mediatici che ha messo in atto in diverse occasioni, non è riuscito a spostare il problema di una virgola.
Filosofeggiamo citando il Premio Nobel Gunter Grass che ha recentemente dichiarato: “Dopo un secolo in cui ideologie totalitarie e follie razziste, guerre mondiali e genocidi, devastazioni rabbiose ed esodi di massa hanno più volte portato il nostro continente sull’orlo dell’abisso, per mettere alla prova e adottare una normalità democratica, si dovrebbe dare voce alla più grande minoranza d’Europa, al popolo e alla nazione dei rom”. E se avesse ragione lui?
Dare voce a tutte le minoranze, non solo a quella rom, indipendentemente dalla loro origine è il sale della democrazia. In questo senso Gunter Grass ha sicuramente ragione. Dare voce a una minoranza però, e questo non bisogna dimenticarlo, non deve significare tollerare forme di illegalità, di nessun genere.
Quali sono le mosse che ha apprezzato meno del governo di centrodestra che l’ha preceduto?
Non aver promosso azioni innovative, capaci di incidere concretamente sulla vita dei cittadini. Al mio arrivo a palazzo Isimbardi ho trovato un ente tenuto ai margini dei processi decisionali, da molti considerato inutile. Sono orgoglioso di poter dire di aver cambiato marcia e aver avviato in tutti i settori d’intervento progetti innovativi e concreti per l’area metropolitana milanese.
Le piace l’idea dell’Ecopass in Provincia?
L’ipotesi si può affrontare. Si tratta però di fare a questo punto un vero salto di qualità strutturale e condiviso perché è evidente che ampliare l’Ecopass - nella situazione attuale - porterebbe solo al collasso del traffico. Va affrontata la questione tariffaria, va reso realmente conveniente l’uso del mezzo pubblico. Non si può pensare di scaricare i costi dell’operazione su chi è costretto a muoversi dall’area metropolitana. Interdire un’area davvero ampia ai mezzi privati inquinanti è possibile solo offrendo un’alternativa di mezzi pubblici non paragonabile a quella odierna, sia in termini qualitativi che quantitativi. Sono necessarie infrastrutture, corsie riservate, parcheggi di interscambio e mezzi più numerosi e frequenti. Linate, Malpensa...
Saremo pronti per Expo 2015?
Le mie preoccupazioni - che l’Expo da più grande occasione di sviluppo degli ultimi vent’anni si trasformi in un clamoroso insuccesso - aumentano. Non vedo un impegno fattivo da parte del Governo su questo tema. Non c’è nessuna certezza sugli investimenti, non si sa ancora ad oggi per quali opere ci saranno le risorse e per quali no. Da parte mia, come ho già detto più volte, continuerò a battermi perché l’esposizione sia un’opportunità di sviluppo per tutta l’area metropolitana milanese e per le sue diverse comunità. Ma il Governo deve fare la sua parte. Ad oggi di questo impegno quasi non c’è traccia.
Verri, Parini e Beccaria, padri dell'Illuminismo lombardo. Sono passati più di due secoli dal loro operato, tuttavia è ancora viva la necessità di coniugare lo sviluppo economico con i valori sociali. Anche lei, a quanto pare, resta di questo avviso...
Ora più che mai. Stiamo attraversando la più pesante crisi degli ultimi 50 anni, una crisi che rischia di travolgere non solo i ceti più disagiati della società, ma anche quel ceto medio che è da sempre cardine di un equilibrio sociale. È dunque necessario rispondere, reagire a questa crisi con interventi anticiclici sul piano nazionale, in primis l’aumento del salario e delle pensioni e con azioni di welfare anche locale. Penso a piani di sostegno alle famiglie come quello del valore di 25milioni di euro, che abbiamo messo in campo proprio in questi mesi.
In vista di un 2009 critico per le tasche degli italiani, come si può convincere i milanesi e i brianzoli a risparmiare su acqua, luce e gas?
Per incentivare il risparmio energetico abbiamo aperto in tutta la Provincia sportelli 'Infoenergia' che stanno contribuendo a creare una cultura diffusa di risparmio e uso delle fonti di energia alternativa. Si tratta di un’iniziativa che sta già dando i primi frutti, ma che rischia di veder ridotti i propri effetti positivi a causa della scelta del Governo che, con il decreto legge 185/2008, vanifica lo sconto del 55% sulla spesa delle famiglie per interventi di riqualificazione energetica introdotti dal Governo Prodi. Per questo abbiamo già lanciato un appello perché sia modificato il decreto.
Mondo Arci. Mai fatto visita al Bloom di Mezzago?
No, ma ne apprezzo il valore. Da quando è stato fondato è sempre uno dei pochi luoghi che ha dato spazio alla sperimentazione musicale di qualità. Penso al fatto che uno dei primi concerti dei Nirvana in Italia, nel ’91, si è tenuto proprio lì.
"Una forza politica di centrosinistra e per certi versi socialdemocratica”. Con queste parole si racconta l’entrata in politica della Lega Nord: Bossi del resto, è un ex comunista e Maroni un ex demoproletario. Ma allora la Lega Lombarda è un partito di destra o di sinistra?
Citando il sociologo Aldo Bonomi direi che la Lega è nata come una forma di sindacalismo dei territori, con il tempo però si è trasformata in un sindacalismo istituzionale, andando via via perdendo quella che era stata la sua spinta innovativa iniziale.

(Intervista condotta il 19 dicembre 08)

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