venerdì 4 settembre 2009

"Il coraggio intellettuale di Celine"

Duilio Canu candidato alle prossime elezioni provinciali per Forza Nuova: è questo - data anche la giovane età - il traguardo più importante raggiunto nel corso della sua carriera politica?
In realtà, per noi, essere candidati non è un traguardo da raggiungere ma l’inizio di un grande impegno. Vediamo, quindi, l’elezione a una carica amministrativa o politica come una strada fatta di sacrificio, abnegazione e grandi responsabilità, non come una meta fine a se stessa. Questo ci differenzia dai grandi partiti, dove il lavoro dei “papabili” finisce nel momento in cui riescono ad ottenere un posto in lista bloccata o in un collegio sicuro.
Cosa succede in questi casi?
Questo sistema ‘malato’ vige ormai da qualche decennio e porta a una specie di selezione al contrario: chi ha capacità, tempra e spirito di servizio nei confronti del “popolo sovrano” viene scavalcato nelle cariche da chi, al contrario, è solo spinto da ambizione personale, egocentrismo, vanità, fame di potere.
E chi ottiene cariche senza meritarle?
Diviene arrogante con i deboli e strisciante con i potenti.
La prima cosa che farebbe se potesse amministrare una città come Milano?
Sostituirei l’80% dei dirigenti e dei funzionari pubblici, non si può “rivoluzionare” un sistema con la burocrazia che rema contro.
Altro?
Metterei in campo una grande politica di edilizia popolare, abolirei l’affitto sostituendolo con il concetto delle “case a riscatto” con criteri di assegnazione che abbiano come riferimento la preferenza nazionale, creerei una moneta comunale sotto forma di buoni spesa, renderei la vita difficile agli immigrati che delinquono...
Quanti sono i milanesi iscritti a Forza Nuova?
La sezione milanese conta circa 150 iscritti. I sostenitori sono poco più di un migliaio. Poi ci sono molti simpatizzanti in maggioranza giovanissimi fra i 13 e i 16 anni.
Cosa ne pensa del lavoro svolto da Penati fino a oggi?
Mah. Diciamo che, in generale, riesce a far tornare i conti. Come un buon amministratore di condominio. Ma la Politica è un’altra cosa. Per uscire da questa crisi abbiamo bisogno di un approccio radicale. Amministrare non basta più.
Con quali gruppi politici milanesi interagisce maggiormente Forza Nuova?
Dobbiamo capire cosa si intende per interazione: a volte interagiamo anche con l’estrema sinistra, magari con toni poco pacati, comunque interagiamo. Scherzi a parte, Forza Nuova è sempre disposta al confronto. Molte nostre proposte, peraltro, vengono condivise da molti altri gruppi politici, sia di destra che di sinistra. Purtroppo, però, spesso il buonsenso lascia il posto ai pregiudizi, le barriere ideologiche impediscono un confronto sereno: molti ci vedono come un concorrente pericoloso, altri non vogliono mettere in discussione quello in cui hanno creduto per anni.
Quindi?
A conti fatti, rapporti profondi con altri gruppi politici, non ce ne sono.
Qual è il problema cittadino che la impensierisce di più?
L’immigrazione e la crisi economica.
In che modo li risolverebbe?
L’immigrazione la risolverei obbligando gli immigrati a rispettare le leggi degli italiani e a non usufruire di assurde agevolazioni ‘sociali’: con le mosse giuste il problema immigrati potrebbe essere completamente risolto in cinque anni. La crisi economica, invece, la risolverei minando lo strapotere delle banche con l’emissione di una moneta popolare libera da usura.
Uno dei valori più importanti di Forza Nuova è la famiglia. Però, a Milano, si sente dire che gran parte dei matrimoni finiscono male. E se la famiglia fosse un concetto sorpassato?
Il concetto di famiglia è fondamentale come la maternità. È il nucleo centrale di qualunque civiltà. La crisi di cui parla è un problema culturale di cui la politica deve farsi carico. Se non partiamo da questo presupposto ci resta solo la fantascienza per immaginare il futuro del mondo.
Contro, quindi, anche al gaypride?
Il gay che? Non ci occupiamo di pagliacciate.
E all’aborto?
Assolutamente. L’aborto è un omicidio. Il peggiore perché è commesso nei confronti di una persona innocente per definizione: un bambino non ancora nato.
Domenica scorsa c’è stato il concerto di Skoll presso i giardini Ramelli. Ci dice qualcosa di questo artista e della realtà musicale dei gruppi di destra?
Federico “Skoll” è un giovane cantautore di quella che noi chiamiamo “musica alternativa” definizione che risale ai primi anni ’70: interpreta le sue canzoni con una chitarra o accompagnato da un pianoforte. Ci sono molti gruppi che usano sonorità diverse: rock melodico, metal, punk rock...
Chi era Sergio Ramelli?
Un ragazzo milanese, diciassettenne, militante del movimento sociale italiano. Il 29 aprile del 1975 morì dopo 48 giorni di agonia: era rimasto a terra dopo un’aggressione a colpi di spranga a seguito di un agguato organizzato e messo in atto da studenti di medicina militanti di estrema sinistra.
Ma Sergio è sempre vivo nei vostri cuori...
Ogni anno, il 29 aprile, la “destra radicale” milanese si riunisce per ricordare il suo sacrificio. Sergio è per noi un martire, una bandiera.
Perché non ha mai aderito al MSI?
Non sono mai stato neofascista, conservatore, filo-atlantista, filo-sionista. Per questo non sono mai stato iscritto al MSI.
In un’intervista che ha rilasciato poco tempo fa dice che essere di destra oggi significa innanzitutto essere antifascisti e solidali con gli immigrati. Eppure per l’opinione pubblica è vero il contrario...
Mai detta o pensata una cosa del genere. Probabilmente si confonde con Fini o, forse, con Alemanno...
Alcuni scienziati dicono che fra qualche migliaio d’anni avremo una sola razza di uomini con la pelle color cioccolato, il risultato di millenni di incroci fra etnie diverse. Come vede l’imminente futuro della società a livello internazionale?
Uno dei problemi dei nostri giorni è proprio quello di dare troppo credito agli scienziati, considerandoli alla stregua di sacerdoti di una nuova religione. La scienza si deve basare sui fatti e i fatti indicano che le etnie tendono a conservarsi non a mischiarsi. Noi abbiamo un motto: “Una terra per ogni popolo, ad ogni popolo la sua terra”. Quando questo diventerà un principio universalmente accettato il mondo non vedrà più guerre.
Quando si sente parlare di centri sociali si pensa sempre agli spazi autogestiti dalla sinistra. Eppure ce ne sono anche di destra. Potrebbe citare i più noti?
A Milano nei primi anni ’90 ho dato vita al primo centro sociale “di destra”, Spazio libero. Non era in uno stabile occupato, pagavamo regolarmente l’affitto. Al suo interno si organizzavano concerti, conferenze, feste. Avevamo una sala prove, un bar, locali nei quali si discuteva, si studiava la storia, si parlava di politica. Oggi in piazza Aspromonte c’è il Presidio: qui abbiamo un bar, una cucina, una sala prove, una sala concerti, una biblioteca con migliaia di titoli, sono una decina le associazioni ospitate al suo interno, tutte si rifanno ai Valori fondanti di Forza Nuova.
Cosa li differenzia da un centro sociale di sinistra?
Sostanzialmente le idee che girano al loro interno.
Ha visitato la mostra dei futuristi a Palazzo reale?
Certamente. Era ora che, al più grande movimento artistico del secolo scorso, venisse dato lo spazio meritato. Meglio tardi che mai.
I libri che hanno influenzato di più il suo pensiero?
Diciamo il 50% dei libri che ho letto e che leggo hanno contribuito e contribuiscono a formare il mio pensiero che è e rimane il mio pensiero. Quindi: nessuna influenza.
D’Annunzio o Celine?
L’arditismo di D’Annunzio, il coraggio intellettuale di Celine.

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