mercoledì 14 luglio 2010

"Sono tanti i luoghi milanesi che amiamo... in questo momento ci stiamo innamorando sempre di più della Bovisa"

Com'è andata l'inaugurazione di ieri della nuova sede di Esterni?
L'inaugurazione della sede è andata bene, c'era molta gente, abbiamo invitato "tutta la città" e sicuramente la metropoli ha risposto positivamente. Le persone si sono divertite, hanno esplorato i nostri nuovi spazi, usufruito delle nostre installazioni "made in Esterni", ascoltato musica, cenato... e hanno scoperto un nuovo spazio pubblico, in un quartiere che viene percepito come distante e poco raggiungibile ma in realtà non lo è.
Ha partecipato anche qualche autorità politica?
Esterni è un progetto condiviso dalla città e dalle istituzioni cittadine, l'invito è stato quindi steso a tutte le principali istituzioni. C'erano anche molti giornalisti milanesi e molti amici storici di Esterni.
Cosa succederà alla storica Palazzina di via Paladini?
Abbiamo lasciato la storica Palazzina riponendo grandi aspettative verso la nova sede e verso il quartiere Bovisa e i suoi abitanti. Vorremmo farci conoscere e rivitalizzare questa parte di Milano e il suo vivissimo polo universitario. La Palazzina di via Paladini sarà animata da un'altra associazione culturale milanese, per cui siamo felici che rimanga culturalmente attiva.
Esterni è attiva dal 1995. Cosa è cambiato da allora?
Sicuramente dal 1995 l'associazione si è ingrandita molto e può contare su una fitta rete di validi collaboratori in tutto il mondo. Oggi abbiamo un'ampia sede e la possibilità di lavorare annualmente su progetti culturali, con uno staff fisso. Abbiamo inoltre l'opportunità di fare formazione nelle università e nelle scuole. L'associazione ha comunque mantenuto gli ideali che l'hanno fatta nascere, cioè il promuovere l'incontro tra le persone e l'aggregazione sociale, e la riqualificazione degli spazi pubblici.
Quali i progetti che vi stanno più a cuore?
Ogni progetto che viene ideato e realizzato da Esterni diviene parte integrante della vita dell'associazione e delle persone che ne fanno parte. Non esiste un progetto preferito.
E i progetti imminenti?
È in corso un progetto che ci sta molto a cuore che riguarda la rivalutazione della zona in cui siamo, della nostra sede e che lavora sui quartieri milanesi e sulla città, che è il Laboratorio Creativo sullo Spazio Pubblico. Le serate Open Source, che hanno cadenza settimanale, ogni martedì, sono pensate anche nell'ottica di questo progetto. In questi giorni siamo a Weimar per un workshop con gli studenti della Bauhaus University e stiamo lavorando al Milano Film Festival.
La crisi si fa sentire anche dalla vostre parti?
Sentiamo che c'è.
Sul vostro sito parlate di "pensiero di critica". Ma è vero che oggigiorno, in realtà, manca una critica onesta e consapevole?
In generale amiamo maggiormente parlare di quello che facciamo noi per la città. In linea di massima la nostra fortuna è di realizzare progetti in cui crediamo molto e che nascono dall'incontro di persone e dallo scambio reciproco di opinioni e idee.
Cosa potete dirmi del Milano Film Festival?
Quest'anno è la quindicesima edizione, un traguardo importante e un nuovo punto di partenza. La retrospettiva sarà dedicata a Jim Jarmusch e stiamo lavorando su tutto il programma (puoi visitare il sito www.milanofilmfestival.it). Inoltre è già possibile acquistare l'abbonamento, a soli 20 euro fino a fine luglio.
Piaciuto "Bright Star"?
Non l'abbiamo ancora visto.
Non pensate che sarebbe bello se ci fossero più cinema Anteo a Milano?
Diciamo che più in generale sarebbe bello avere spazi culturali attivi e partecipati.
Quante persone lavorano a Esterni?
A Esterni lavorano circa 25 persone fisse, cui vanno aggiunte una serie di collaborazioni esterne, tirocinanti, volontari… che ruotano da anni attorno all'associazione.
Quali sono le prerogative di un team vincente come il vostro?
Il lavoro di gruppo, il confronto continuo, il lavorare con passione, il credere in quello che si fa, nei progetti. Più in generale l'aver inventato un lavoro che piace, che è diventato uno stile di vita e un modo di "stare" nella città.
Infine, ci dite l'angolo milanese che amate di più?
Sono tanti i luoghi milanesi che amiamo... in questo momento ci stiamo innamorando sempre di più della Bovisa.

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