martedì 20 luglio 2010

"In pratica ho estremizzato il 'ragazzo dell'oratorio'"


Ciao Max, abbiamo saputo che sei in partenza per Reggio Calabria… tempo di vacanza?
In realtà sto andando a fare uno spettacolo in un paesino calabrese dove sono già stato due anni fa.
Cosa proporrai di bello?
Mi esibirò in un oratorio, proporrò degli sketch sul mio personaggio principale, Tarcisio. Per l'occasione ho dato vita a nuovi dialoghi.
Sei spesso in giro per parrocchie e oratori?
Beh, sì, Tarcisio è un ragazzo dell'oratorio e il personaggio funziona sempre in determinati contesti.
Dopo l'estate sarai in teatro…
Sarò al Libero di Milano da fine novembre alla prima settimana di dicembre.
Nome dello spettacolo?
"Amnesia". È uno spettacolo comico che ho scritto con Riccardo Piferi.
Tema conduttore?
Le amnesie di tutti i giorni, con i bambini, con gli anziani… sarò da solo sul palco, e mi divertirò a "dialogare" con personaggi immaginari.
Un'amnesia esplicativa?
Beh, non posso rivelare troppo.
Quanto c'è di Tarcisio in Max Pisu?
C'è parecchio. Anch'io sono nato all'oratorio e per anni ho frequentato la struttura donboschiana di Legnano. In pratica ho estremizzato il "ragazzo dell'oratorio" e l'ho portato sul palcoscenico.
È diverso l'oratorio di quando eri bambino da quello di oggi?
Oggi è tutta un'altra cosa. I bambini ci sono sempre, ma mancano gli educatori, i diciottenni e i ventenni che si prendono cura dei più piccoli.
Tu hai fatto l'educatore?
Sì, gestivo il gruppo teatro.
Perché oggi nessuno va più all'oratorio?
È cambiato il modo di vivere. Si hanno altri stimoli che una volta non c'erano. E forse manca anche la volontà di prodigarsi per gli altri.
Esiste davvero don Dante?
In realtà don Dante l'ho conosciuto dopo averlo inventato! È infatti il prete che mi ha sposato quando avevo già dato vita a Tarcisio e ai suoi "colleghi". In ogni caso per creare don Dante mi sono ispirato al mio vecchio parroco di Legnano. In generale tutti i miei personaggi sono ispirati alla realtà.
Come sono stati i tuoi inizi?
Ho iniziato con alcuni corsi di recitazione. Poi il mio maestro Gianni Cajafa (Napoli 1915-Milano 1997) mi ha fatto debuttare alla Corte dei Miracoli a Milano nel 1991, dove è partita la mia carriera di comico.
Nella tua biografia spuntano molti riconoscimenti, dal Premio città di Milano Gianni Magni del '92 al Premio Sportilia del 2007. Quale la soddisfazione più grande?
Forse il Premio Walter Chiari del 2003, e il Premio Ugo Tognazzi del 1997.
Milano, patria del cabaret. Come mai?
Perché il cabaret è nato qui e qui ha fatto scuola. Ci sono stati in passato molti locali dedicati a questa professione e ancora oggi ce ne sono. A Roma per esempio non esistono spazi dedicati al cabaret.
Ratzinger ha visto la tua parodia del Papa?
Non credo (ride). Spero di no. Però l'hanno vista molti parrocchiani vecchio stampo.
Se la sono presa?
Qualcuno sì.
Come mai?
Non hanno capito lo spirito dello sketch.
Commento Zelig?
Beh, oggi è tutta un'altra cosa, rispetto alla realtà di viale Monza, dove il progetto ha preso piede e di cui io ho fatto parte. Dallo spettacolo in un localino milanese s'è trasformato in un evento televisivo di grosse proporzioni.
Meglio prima o adesso?
Io preferivo prima.
Chi è il tuo mito?
Jerry Lewis.
Nella tua carriera hai fatto anche tanta tv. Cosa bolle di nuovo in pentola?
Per ora sto affrontando su Sky "Calcio Mercato Mondiale". Finirò il 31 luglio. Poi vedremo.
Usciremo dalla crisi?
Speriamo. Di sicuro in questo periodo c'è bisogno di ridere. E noi comici siamo qui per questo.
Angolo preferito di Milano?
Io vivevo a Legnano, a Milano venivo solo per lavoro.
Angolo preferito di Legnano?
Posso dirti quello di Alghero?
Va benissimo.
I bastioni di Alghero.
Come mai questa località?
Io sono di origine sarda e ho la cittadinanza lì.
Ti ringrazio molto per la tua disponibilità e ti auguro buon lavoro. Spero di venirti presto a vedere.
Magari ci vediamo al Libero.
Mi piacerebbe molto, probabilmente ci sarò. Ti ho già visto a Concorezzo anni fa, vicino a casa mia.
Ah sì, mi ricordo di quel teatro.
A presto allora.
Ciao e buon lavoro.

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