lunedì 1 novembre 2010

"Ritengo che quando si parli di moschee sarebbe giusto considerare il concetto di reciprocità"

Silvia Garnero, classe 1984, è il più giovane assessore d'Italia, con deleghe a Moda, Eventi ed Expo. Laureata in Graphic and Virtual Design presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, è cugina di Daniela Santanché, dal 1° marzo 2010 sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio.
Buongiorno Silvia, ti abbiamo già sentita per Stile qualche mese fa, pertanto vorremmo in questa occasione compiere un'intervista un po’ informale, per farti conoscere meglio soprattutto ai nostri lettori più giovani… Di cosa si occupa l'assessore quando non è impegnata in politica?
Il tempo che mi rimane lo investo principalmente nella mia formazione. Non rinuncio però allo sport. Dunque riassumendo: politica, yoga, studio, yoga, politica, yoga e una serata fra amici ogni tanto.
Che locali consiglieresti ai tuoi coetanei milanesi?
Milano è una città incredibile. È capace di offrire grandissime opportunità da vera metropoli internazionale e allo stesso tempo non rinuncia ad "angoli provinciali". Cosa consiglierei? Brunch all'"Angar Bicocca", aperitivo alle "Biciclette", cena ai "Ronchi", musica dal vivo al "Bluenote" e tutti al "Plastic" per ballare.
Ti sei da poco lasciata alle spalle la settimana della moda. Come sono andate le cose?
Sono soddisfatta perché dopo trent'anni di sfilate in Fiera, la moda è tornata nel centro storico di Milano e dopo tante polemiche sul precedente calendario "ristretto a tre giorni" ha segnato anche il ritorno ai sette giorni canonici di manifestazione. La ciliegina sulla torta è arrivata dai dati di settore: la moda nell’ultimo trimestre è in crescita e le stime più recenti sulle collezioni prossime prevedono un aumento del fatturato del 6,5%, rispetto all'anno precedente.
Da un po’ è iniziato X-Factor. Morgan, uno dei capisaldi delle passate edizioni, dice che questo tipo di programmi serve solo a creare burattini televisivi. Sei anche tu di questo avviso?
Non mi piace l'atteggiamento di chi come Morgan, che deve buona parte del suo attuale successo proprio a X-factor, "sputa nel piatto dove ha mangiato". Ma tralasciando questi problemi di coerenza, credo che i talent show abbiano riacceso la passione di tanti giovani per musica e danza, insegnando, a loro modo, che il successo è frutto d'impegno e sacrificio.
Qual è la tua squadra del cuore?
Il mio cuore batte per la Nazionale.
Moda/modelle/anoressia. Perché è così difficile far capire alle più giovani che per essere belle non è necessario essere magre?
L'anoressia e la magrezza patologica, non hanno niente a che vedere con l'eleganza e non sono nemmeno utili in passerella per presentare al meglio i capi delle collezioni. Hanno solo il potere nocivo di scatenare emulazione mettendo in crisi le giovanissime. È proprio questo il problema. Il mondo della moda influenza tantissimo i giovani, che nonostante tutte le campagne di informazione, continuano a vedersi proposte modelle magrissime. Dobbiamo risolvere questa contraddizione.
Milano è sempre più al centro di fatti di cronaca, relativi al difficile dialogo fra cristiani e islamici. Recentemente Tettamanzi ha proposto una moschea milanese (in contemporanea Obama ne vuole costruire una nel cuore di New York). Sei d'accordo sulla necessità di andare incontro concretamente alle esigenze di altre forme di credo?
Ritengo che quando si parli di moschee sarebbe giusto considerare il concetto di reciprocità. Mi spiego: quale trattamento è riservato all'iniziativa di aprire una nuova chiesa cristiana nei paesi islamici? Potremmo cogliere l'occasione per verificare se esiste corrispondenza fra le richieste delle minoranze in Italia e i diritti concessi ai cristiani nel mondo arabo. Detto questo, ignorare la presenza mussulmana a Milano è praticamente impossibile e sarebbe molto stupido. Una soluzione va trovata, ma si deve partire dai presupposti di controllo e legalità. Luoghi di culto, non fabbriche di odio.
Intanto Expo è sempre più vicino…
E nonostante le difficoltà, stiamo lavorando perché sia una grandissima opportunità per Milano e per tutto il Paese.
Ultima domanda: pensi che siano utili social network come Facebook o Myspace, o li consideri prodotti che stanno progressivamente allontanando l'uomo dai più sani contatti sociali?
Se i Social Network sono intesi come strumenti per comunicare, non sono soltanto utili ma imprescindibili. Sbagliato è trasformare il mezzo in un fine e fare di Facebook o Myspace l'unico momento di relazioni della propria vita. Ben vengano nuove occasioni per confrontarsi e diffondere informazioni, ma assicuriamoci sempre di farne il giusto uso.

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