martedì 23 novembre 2010

"Perché in Dylan c'è tutto e anche di più!"

Ciao Gianluca, come va il tour? Lo chiamiamo tour perché è un po’ quel che fanno le band quando vanno in giro a promuovere un album...
Il tour va benissimo, ha toccato Bologna-Ferrara-Bergamo-Modena-Gallarate-Rimini-Vimercate-Firenze e ora si muove verso Novellara e Genova! E poi via, oltre l'infinito...
Di cosa parla "Cicatrici"?
Un tipografo di periferia, grigio e innocuo, ha ucciso una persona con un coltello da cucina davanti a decine di testimoni, senza motivo apparente. Una psichiatra va in carcere per decidere se il tipografo è pazzo o no. E poi c'è una ragazza dal nome di uomo, un massacro in Irlanda, un medico, una canzone dei Beatles....
A chi ti sei ispirato per il protagonista principale?
Al mio ex coinquilino, tipografo dagli occhi azzurrissimi.
Preferisci definirlo un "post-noir" o un "progressive-noir"?
Progressive-noir. Come Twin Peaks.
Come passi dall'esilarante "Età del Porco" alla cupezza di "Cicatrici"?
Giro il mio interruttore mentale. Pensando ad Andrea Pazienza, che passava da Pertini e il Partigiano a Pompeo. O a Neil Young, che può fare Comes a Time come Ragged Glory...
Fiammetta che ieri sera ti ha fatto compagnia sul palco, dice che la tua scrittura è un misto fra semplicità e immediatezza. Ti va di aggiungere qualche altro aggettivo?
E' un po' meditata e un po' punk. Ed è adattabile alla storia: il mio stile cambia in base al registro del romanzo.
Sei uno degli scrittori più prolifici della tua generazione. 13 romanzi in 9 anni di attività. Quante ore scrivi in media al giorno?
Mah, dipende. Sono pomeridiano, e scrivo quattro, cinque ore...
Non si parla male dei colleghi, ma bene sì. Chi fra i nuovi autori italiani in circolazione ami di più?
Non potendo citare i miei amici e conoscenti, direi Tullio Avoledo.
Aspetti con ansia l'ultimo di Piperno?
Mah, insomma.
Davvero si sa già chi vincerà il prossimo Strega?
A me non lo hanno riferito. Se lo vinco io offro da bere. Ma non credo.
Che tipo è Mr. Guanda?
Un uomo altissimo, elegantissimo, saggio, con gli occhi di brace.
Dicci una "minchiata di Morozzi"...
Questa l'ho detta oggi alla Melbooks di Firenze: le due parole più belle della lingua italiana non sono Ti amo, ma Ti pubblico.
Oltre a scrivere suoni nella band Street Legal. Perché il menestrello del Minnesota continua a influenzare le nuove generazioni?
Perché in Dylan c'è tutto e anche di più! E c'è sempre da scoprire. Ma noi Street Legal siamo contrari all'abusata definizione di "menestrello".
Scartabellato e udito il nono Bootleg Series da poco nei negozi?
Che domande! Certo.
Andrea Pazienza e Neil Young. Perché proprio loro?
Vedi sopra, Pompeo e Ragged Glory ecc.!
Pinco Pallino ha la faccia di Marlon Brando con i capelli rasta e… Come descrive i volti dei suoi personaggi Morozzi?
Odiando scrivere cose tipo "ha gli occhi ravvicinati e il naso adunco e gli zigomi ecc.", dico: somiglia a Carmen Consoli strabica. O De Niro biondo. Così ci capiamo senza annoiarci.
Com'è andato l'esordio con Mr. Fernandel?
Bene, mi ha telefonato il 31 dicembre 2000 per dirmi le due parole più belle della lingua italiana (vedi sopra).
Con Despero sei finito per essere definito il più rock degli scrittori in circolazione. Cosa ne pensi, dunque, del tuo alter ego d'oltremanica, Nick Hornby?
Che io sono più bravo di lui. E che lo ringrazio per avermi dato una direzione con Alta fedeltà.
Lui ha appena fatto un disco, dunque ne aspettiamo presto uno anche da te…
Per ora ho partecipato al disco di Enrico Brizzi & Yu Guerra...
Un'anticipazione del tuo prossimo lavoro?
"Stanotte muoio", progressive noir al femminile con un po' di umorismo.
La squadra del cuore?
IL BOLOGNA! Che discorsi.
E infine, quando bazzichi per Milano, c'è un angolo che trovi più suggestivo degli altri?
Supergulp, sui Navigli. Ma di angoli me ne piacciono parecchi.

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