mercoledì 20 gennaio 2010

"Con Twitter consentiremo al pubblico di interagire da casa"

MW intervista Gianluigi Paragone, vicedirettore di Rai Due, pronto a esordire col nuovo programma 'L'ultima parola', realizzato dal centro di Produzione Tv Rai di Milano, negli studi di via Mecenate.
Partiamo proprio dal nome del programma, 'L'ultima parola'…
Lo abbiamo scelto perché cade di venerdì, l'ultimo giorno feriale della settimana, dove si concentrano tutte le notizie più importanti, di attualità, politica, cronaca, costume. Poi perché miriamo al confronto fra 'ultime parole': le mie, quelle degli ospiti, e delle persone che ci seguiranno.
A che ora andrà in onda?
In seconda serata, dopo le 23.00.
Cosa c'è di diverso rispetto a 'Malpensa Italia', la tua trasmissione tv dell'anno scorso?
Con 'L'ultima parola' vorrei dare meno spazio al Palazzo, per mettere in evidenza soprattutto le relazioni fra politici e gente comune, due mondi che devono imparare di nuovo a frequentarsi.
I politici da una parte, dall'altra il racconto di vite vissute…
Esattamente.
Quale sarà l'argomento della prima puntata?
Parleremo di legge, o meglio mala legge.
Un'indicazione per i nostri lettori?
Proprio oggi leggevo sul Corsera della bufera sul comune di Subiaco 20 anni fa, poco prima di Tangentopoli. Molte persone finirono in manette ingiustamente. E solo oggi vengono completamente scagionate. Affronteremo casi come questi, ridando, se possibile, dignità a chi l'ha perduta.
Prossimamente?
Daremo spazio ad aspetti di cronaca riguardanti il meridione. Tratteremo, per esempio, i casi di Scampia, Rosarno…
Una delle novità del tuo programma sarà la Rete…
Infatti. "L'ultima parola" sarà corredato da un innovativo progetto internet basato sull'interazione e pensato per sfruttare appieno tutte le possibilità del social media e del Web 2.0.
E Twitter (social network e microblog che permette di condividere informazioni in tempo reale)…
Con Twitter consentiremo al pubblico di interagire da casa.
So che è la domanda che ti stanno facendo tutti… Sarai tu l'anti Santoro?
Rispondo alla 'domanda protocollo' dicendo che io non sono e non sarò l'anti Santoro per almeno tre motivi: il primo riguarda il fatto che - essendo nato nel 1971 - faccio parte di un'altra generazione. Secondo, Santoro è uno straordinario professionista del quale invidio la grande capacità di tenere in mano lo studio, ma è anche un conduttore che ha molta più esperienza di me. Infine i nostri programmi saranno diversi anche per ciò che riguarda le intenzioni e i contenuti.
Sarai un conduttore alla Tortora…
Lui sapeva raccontare l'Italia come nessun altro.
Un flash sull'esordio dell'anno scorso?
Alla prima puntata c'erano Tremonti e D'Alema.
Qualche altro nome?
Abbiamo anche ospitato Schifani, Casini…
Tra poco saremo in piena campagna elettorale per le regionali… 'L'ultima parola' spetterà a voi…
Senz'altro.
Come giudichi il lavoro di Formigoni?
Ha governato per un lungo periodo… Ha saputo creare quello che è ormai definito da tutti il 'modello lombardo'. Spero solo che non gli venga a mancare l'entusiasmo. Peraltro in questa occasione dovrà vedersela con un rivale - Penati - con un progetto politico ben definito, e un carisma notevole.

Nessun commento:

Posta un commento