martedì 1 dicembre 2009

"Stanno scomparendo le belle specializzazioni di Medicina Interna"

Dopo la sua lunga carriera professionale arriva a essere presidente dell'ordine dei medici di Milano. Cosa rappresenta per lei il raggiungimento di questo traguardo?
È motivo di grande soddisfazione. Da ragazzetto, secoli fa, avevo letto la “Cittadella” ed ero rimasto affascinato dall’Ordine dei Medici britannico, dalla autorevolezza dei suoi componenti, dall’importanza delle sue funzioni. Negli anni settanta, in un clima politico “di piombo” non metaforico, mi fu offerta la carica di consigliere che subito accettai iniziando un lungo cammino che mi vide per anni consigliere, segretario, quindi vicepresidente ed ora presidente del 2° Ordine italiano per importanza e per numero di iscritti.
Qual è la giornata tipo del presidente dell'ordine dei medici di Milano?
Rigoroso orario d’ufficio. Si parte alle 9 del mattino. Varie le mansioni: disbrigo la corrispondenza, fisso appuntamenti, scrivo di articoli, preparo interventi… Spesso, però, sono in giro per la Penisola per il Consiglio Nazionale della Federazione degli Ordini o per la Commissione Centrale degli Esercenti delle Professioni Sanitarie, di cui sono componente, che è una sorta di corte di appello della magistratura ordinistica, composta da un presidente magistrato, da funzionari del Ministero e da medici.
Quanti medici ci sono a Milano?
25mila dopo il distacco delle provincie di Lodi e recentemente di quella di Monza Brianza.
Purtroppo, però, molti medici continuano a migrare all'estero…
Purtroppo sì. Ma è meglio non entrare nel merito del problema. Tutti i giorni, firmo certificati di good standing di medici, anche non giovani, che se ne vanno alla ricerca di quello che qui non trovano: lavoro, gratificazioni e talora giustizia…
Milano resta comunque una città all'avanguardia in campo medico. In questo momento quali sono i centri tecnologicamente più avanzati?
Possiamo considerarci fortunati da questo punto di vista per i numerosi Centri di eccellenza che si trovano nella nostra città. Pensiamo all’Istituto per i fanciulli rachitici fondato da Gaetano Pini, al settore oncologico, a quello della cardiochirurgia e a tanti altri.
Quali sono le specialità più 'gettonate' e quelle invece prese meno in considerazione? Per esempio si dice che nessuno voglia fare l'anestesista…
Potrà sembrare in controtendenza ma, in sede di Giuramento dei neolaureati, alla mia domanda, noto non pochi volonterosi che vorrebbero divenire anestesisti o ostetrico-ginecologi; stanno scomparendo le belle specializzazioni di Medicina Interna e di Chirurgia generale, pochi i pediatri. Tra qualche anno, non ne avremo più.
In questi giorni si fa un gran parlare di febbre suina. Soprattutto stupisce il fatto che molti medici dicano di non volersi vaccinare. Qual è la sua posizione a riguardo?
Io sono per la vaccinoprofilassi. Una cattiva informazione ha disorientato i cittadini e con loro anche i medici, psicologicamente allo stesso livello di chi medico non è. Non sono stati fugati i dubbi sulla realtà della suina: è una pandemia tipo 1918-19? Il comunicato ottimista si alterna con quello terrorista. È sospetta la velocità di allestimento del vaccino (segno di gravità della pandemia) e ci si chiede se sarà del tutto innocuo…
Lei si vaccinerà?
Vorrei ma non posso perché ho scoperto di essere per regolamento una quercia della società, avendo superato i 65 anni.
Ma la suina è davvero pericolosa come si vuol far credere, o stiamo vivendo un allarme eccessivo?
Allarmismo giustificato o ottimismo ingiustificato, this is the question…
La storia di Ugo Garbarini è un po’ anche la storia della città che le ha dato i natali e che la ospita da sempre. Come è cambiata Milano dagli anni Trenta?
Di Milano, città che amo e di cui conosco le nascoste bellezze, ricordo purtroppo l’assenza di sensibilità dei vari, numerosi, anonimi o noti, reggitori politici che non pensarono mai al futuro, distrussero quello che di bello c’era e costruirono quel che di brutto vediamo. Ricordo, per esempio, (a parte la copertura dei navigli) che abbatterono i bastioni di Porta Garibaldi con la passeggiata costruita sulle mura spagnole e oggi fermano da anni i lavori del parcheggio perché hanno scoperto i ruderi fatti da loro stessi. Monumenti in sfacelo, targhe stradali illeggibili… Una, in via San Damiano, apposta sul muro delle antiche mura medievali che si raccordavano agli archi di Porta Nuova, opera dell’architetto militare Guintelmo da Guintellino, illeggibile. Deiezioni canine ovunque. Vigili urbani addetti solo alle contravvenzioni per il divieto di parcheggio. La lista è lunga…
Cosa c'è che la rende perplesso e cosa invece che le piace di Milano?
Perplesso quando su un mezzo pubblico mi scopro l’unico indigeno in una folla cosmopolita. Di Milano mi piace la sua grande storia che mi aiuta a sopportarne l’attuale degrado. Non parlo dell’EXPO che ritengo argomento vergognoso e da nascondere sotto la terra (come fanno alcuni animali domestici).

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