sabato 19 dicembre 2009

"Mi sono stancata di aspettare gli altri e mi sono buttata"

Ha solo 27 anni ma ha già ricevuto importanti riconoscimenti dall'ONU, quest'anno è stata premiata dal Consiglio d'Europa con il World Aware Education Award, ha parlato al Congresso degli Stati Uniti, di lei si sono occupati numerosi media stranieri. Il suo nome è Selene Biffi ed abita a Mezzago, alle porte di Milano. La sua idea? "Youth Action for Change", la prima organizzazione a livello mondiale per giovani gestita da giovani, nata per mettere in contatto tutti coloro che hanno idee e voglia di fare, grazie all'aiuto di internet. Oggi la sua attività coinvolge 120 paesi. MW l'ha incontrata poche ore prima della sua (ri)partenza per Kabul…
Quando è iniziata la tua attività e in cosa consiste esattamente?
Youth Action for Change (YAC) è nata in seguito alla mia partecipazione all'International Youth Parliament, un'iniziativa di Oxfam, nel 2004, in Australia. All'inizio volevo creare un semplice portale informativo, che permettesse ai ragazzi italiani di ottenere informazioni riguardanti esperienze in paesi stranieri, ma una volta arrivata a Sydney mi sono resa conto che si poteva fare di più, dando vita a un 'ponte' fra i ragazzi di tutto il mondo che volevano rendersi utili nelle proprie comunità, e quelli che avevano già una grossa esperienza in ambito sociale. Una volta a casa mi sono data da fare fondando YAC e organizzando il primo corso a gennaio 2005.
Sono dunque passati cinque anni dall'inizio della tua avventura… Qual è il tuo stato d'animo attuale?
Sono molto contenta. Avevo 22 anni quando, dopo molte porte chiuse in faccia, mi sono stancata di 'aspettare gli altri' e mi sono buttata. All'inizio è stata dura, pochi credevano in me, ma oggi… A cinque anni di distanza, i risultati cominciano a vedersi, e non posso che esserne orgogliosa.
Cosa fa per i ragazzi, di concreto, Youth Action for Change?
YAC offre ai ragazzi l'opportunità di diventare protagonisti attivi del cambiamento in ambito sociale, offrendo loro strumenti e conoscenze per migliorare le cose in contesti chiave come i diritti umani, l'ambiente, la salute, l'educazione, ecc. Il tutto offerto in maniera gratuita e prevalentemente online, con corsi tenuti da ragazzi appoggiati da esperti adulti.
In questi giorni parti di nuovo... dove ti porterà questa nuova esperienza?
Ritorno a Kabul, dove, per conto dell'ONU e del Ministero dell'Istruzione afgano, sto lavorando a un programma per aiutare i bambini in difficoltà.
Sentendoti parlare mi fai venire in mente un'ambasciatrice… Quanti paesi hai visitato grazie al tuo lavoro?
Trentasette, equamente distribuiti in tutti i cinque continenti.
È il sogno di molti giovani poter viaggiare tanto…
Io, infatti, mi ritengono molto fortunata.
Un mondo più giusto in cui tutte le persone possano avere le stesse chance. È ancora viva questa speranza?
Mi piace pensare di sì, ma credo che non sia facile e che ognuno di noi abbia il dovere morale di provarci anche nel suo piccolo, nel suo vivere quotidiano. (Per migliorare il mondo non è necessario girare i continenti, lo si può fare anche semplicemente rispettando e aiutando il prossimo che ci abita vicino e che troppo spesso snobbiamo).
C'è qualche figura politica o religiosa che ti ha ispirato?
Politici e religiosi non ce ne sono. Semmai il mio punto di riferimento sono mia madre e mio padre. I miei genitori sono persone semplicissime, due commercianti che, con grandi sacrifici personali ed economici hanno fondato, in dieci anni, un ospedale, un asilo e una scuola elementare per i poveri a Varanasi, India, dove ogni servizio è gratuito.
Come reagiscono i tuoi amici e famigliari a questa tua voglia di 'cambiare' (e girare) il mondo'?
Ormai ci sono abituati! In fondo sono contenti per me, perché sanno che è quello che ho sempre voluto fare.
Ci dici qualcosa dell'iniziativa 'tutta in bici' in Kenya per contrastare l'Aids?
I corsi che YAC offre gratuitamente nel mondo, consentono alle realtà locali di organizzare attività senza appoggi esterni. La campagna informativa sull'Aids in Kenya - frutto del corso offerto su 'Social Leadership and Empowerment' - ne è un esempio. Il giovane che l'ha organizzata, in un paio di mesi, ha girato in bicicletta alcuni villaggi africani, spiegando cos'è il virus Hiv e come prevenirlo.
Oxfman e Unicef ti hanno conferito degli importanti riconoscimenti. Cosa si prova a ricevere simili onorificenze?
Fa sempre uno strano effetto. In ogni caso le soddisfazioni più grandi sono quelle relative ai tanti giovani che riescono a creare qualcosa per il proprio bene e quello degli altri.
Che musica ti piace, e che libri leggi abitualmente?
Ascolto un po' di tutto, ma preferisco il rock e lo swing. In genere leggo saggi.
Essendo di Mezzago, non possiamo non chiederti se ti piacciono gli asparagi...
Direi di sì, anche se non li mangio spessissimo!

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