mercoledì 2 giugno 2010

"Penso che alla sinistra manchi oggi il senso della realtà"

Protezione civile, polizia locale, sicurezza. Su quali di questi argomenti si concentreranno gli sforzi iniziali dell’assessore Romano La Russa?
Gli sforzi iniziali è fuori di dubbio si stanno concentrando per forza di causa maggiore sulla protezione civile. È da quando ho ricevuto le deleghe che non smette di piovere sul nostro territorio. A parte le ironie e le coincidenze tale inizio mi ha permesso di tastare con mano l’efficienza e le molteplici capacità della protezione civile lombarda, siano essi tecnici o volontari.
Per ciò che riguarda, invece, la sicurezza, come intende risolvere definitivamente la “polveriera” di via Padova?
Credo che le ordinanze messe in campo dal vice sindaco di Milano Riccardo De Corato servano ad agevolare il difficile compito di controllo del territorio da parte delle forze di polizia. Non è una punizione nei riguardi di qualcuno. Lo scopo è offrire regole certe sia ai commercianti della zona sia ai cittadini, i quali troppe volte hanno visto soprafatta la propria libertà di muoversi nel proprio quartiere. Va da sé che il rispetto delle norme non possa prescindere anche dalle unità di polizia assegnate al territorio. Di questo il ministro Maroni dovrebbe esserne a conoscenza e provvedere di conseguenza.
Quali sono le altre zone calde di Milano?
Le zone di Milano con potenziali problemi simili a quelli di via Padova sono certamente quelle più periferiche: Corvetto, Via Imbonati, Quarto Oggiaro, Gratosoglio. Questo però non deve ridurre l’attenzione solo alla singola zona o addirittura via o piazza perché il controllo del territorio deve essere globale, episodi di violenza, di degrado e più in generale di delinquenza comune, si verificano anche sui mezzi pubblici soprattutto quelli che interessano le suddette zone: penso alla cosiddetta circolare esterna, la linea 90/91 che collegando tutte le periferie della metropoli spesso è stata luogo di episodi spiacevoli.
Cosa manca alla sinistra di oggi?
Sarebbe facile dire una leadership. Ma credo fortemente che ogni singola persona debba essere portatrice di idee. Di conseguenza penso che alla sinistra manchi oggi il senso della realtà. Parlano di un paese che non esiste, discutono di un paese che è fatto diversamente da come loro lo desidererebbero. Non ci vuole tanto a capire che ai cittadini non interessano le forzature tematiche dettate dai giornali. È un male quando un partito si lascia dettare la linea politica dai direttori di giornale. Insomma l’antiberlusconismo è stato più volte sconfitto, e di questo se ne sono accorti anche i cittadini.
Cosa ne pensa del salario sociale?
Credo che le politiche future del nostro paese vadano in una direzione opposta rispetto all’assistenzialismo fallimentare della prima repubblica. Sarebbe bello, ma visto il contesto culturale è pura demagogia. Diverso è il discorso per quanto riguarda le garanzie nei riguardi delle fasce deboli della popolazione e dei lavoratori messi anche a dura prova dalla crisi economica attuale. Credo, infatti, che tra le tante riforme che il Parlamento dovrà affrontare ci siano su tutte quelle del fisco che non può non considerare il quoziente familiare, e quella del welfare nella quale si deve assolutamente tener conto delle giovani generazioni che sono alle prese con un mondo del lavoro completamente cambiato.
Cosa pensa della realtà di Casa Pound?
Non li considero destra politica. La mia militanza e il mio impegno politico sono stati profondamente diversi.
Ha assistito allo scontro Sallusti-D’Alema?
L’ho visto solo in differita poiché la stessa sera ero ospite di una rete locale. Mi pare ovvio che l’onorevole D’Alema abbia perso la calma e l’ironia che lo ha sempre caratterizzato. Del resto credo che sia finito il tempo delle prediche altrui e della doppia morale.
Cosa ci racconta della sua esperienza al Parlamento europeo?
Certamente è un'esperienza che ricordo volentieri. Grazie ad essa ho capito come ormai le vere scelte politiche che toccano i nostri territori e i cittadini si prendano a Bruxelles. Contemporaneamente ho compreso anche che l’Europa politica e dei popoli è ancora molto lontana.
Come va il progetto dei cittadini sentinella?
Innanzitutto è giusto utilizzare il nome proprio di questa iniziativa, che si chiama “difendi la legalità”. Si tratta di giovani militanti del PdL che nella città di Milano, nelle zone più rischiose, tentano tutti i giorni di coinvolgere la popolazione milanese nell’importante compito di raccolta di informazioni circa episodi di delinquenza, degrado e abusivismo. Un servizio offerto ai cittadini e un aiuto a coloro i quali sono preposti per legge a far rispettare la stessa. Qualcosa di utile e diverso che dovrebbe far rendere conto alcuni di come la militanza del PdL non sia “fotocopia” di nessuno.
Ci dice qualcosa dell’associazione Ippocrate?
L’associazione Ippocrate nasce dalla mia convinzione del metodo sussidiario come miglior strumento per aiutare le fasce più deboli e bisognose della popolazione. Infatti l’associazione è una Onlus che opera in ambito socio-sanitario in stretto contatto con associazioni di volontariato che ogni anno vengono aiutate nel portare avanti progetti differenti che si pongono come unico obiettivo quello di aiutare chi è meno fortunato di altri.
Felice per i 150 anni dell’Unità d’Italia?
Domanda retorica. Che sentimento potrebbe provare un siciliano trapiantato a Milano? La mia soddisfazione è lavorare giorno per giorno per far sì che l’Italia sia eccellenza da nord a sud. Valorizzando le differenze locali, che hanno radici profonde nell’Italia dei comuni, che fanno della nostra nazione un esempio unico al mondo per ricchezze e varietà di paesaggi, di cultura, di tradizioni, di usi e costumi.
La sua squadra del cuore?
Il grande Catania.

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