lunedì 21 giugno 2010

"La pace si ottiene anche imparando a ridere di noi stessi"


Buongiorno Davide, iniziamo commentando questa sua nuova carica, quella di portavoce della sinagoga milanese Beth Shlomo…
Sono un ebreo laico, e proprio per questo sono doppiamente onorato di questa nomina. È una conferma di come certi confini culturali e mentali – come quelli tra laici e religiosi – vadano e possano essere abbattuti. È tempo di smettere di (s)ragionare con i muri davanti agli occhi, se no non vedremo mai lontano... e poi non vedevo l'ora di avere una sinagoga in cui non andare...
Come sono andate, in generale, le elezioni per il rinnovo del Consiglio della Comunità?
Il tempio Beth Shlomo non ha preso posizioni al riguardo. Personalmente la vedo così: le grosse questioni su cui si è votato erano da un lato il bilancio gravemente in rosso della comunità, e dall'altro su una visione più o meno laica. Diciamo che ha perso chi puntava anche sul rosso di bilancio pur di investire in attività socio-culturali, mentre ha vinto chi ha proposto innanzitutto rigore di bilancio, anche a costo di dolorosi sacrifici. I secondi inoltre offrivano anche una visione più laica, anche se priva di contrapposizioni con il mondo religioso.
Nonostante il nuovo impegno, continuerà ancora a essere il presidente nazionale dell'Unione giovani ebrei italiani e segretario dell'associazione Amici Di Israele?
Uno dei motivi per cui ho accettato la carica di portavoce del tempio Beth Shlomo è quello della lotta al razzismo ed all'antisemitismo: una bestia che purtroppo periodicamente rialza la testa (basti pensare alle ultime elezioni politiche in Ungheria). Ma resterò anche segretario dell'associazione Amici Di Israele per combattere l'altro lato della discriminazione: quella contro lo Stato ebraico. Uno dei più discriminati dai fanatici (religiosi e politici) del mondo, nonostante sia una democrazia e faccia innumerevolmente meno errori di altri. Il recente boicottaggio anti-israeliano delle Coop ne è un fulgido esempio: esistono stati che attuano genocidi, incarcerano dissidenti, commerciano in organi, ma a essere boicottato è sempre e solo lo Stato degli ebrei.
Il 2 maggio presso i Giardini della Guastalla avete festeggiato il 62esimo compleanno della costituzione dello stato d'Israele. Come vivete da Milano i conflitti che continuano a perpetuarsi in medio oriente?
Dico sempre che a litigare sono già molto bravi in Medio Oriente, qui sarebbe meglio che ci impegnassimo in qualcosa di diverso e propositivo. Non serve a nulla riproporre le stesse contrapposizioni (vedi caso Coop). Per questo ho stilato nel 2002 il primo documento comune tra le tre religioni di Abramo, difendo il diritto alla libertà di culto per tutti nella sicurezza, e abbiamo tra i soci di Amici Di Israele diversi musulmani.
Arriverà mai la pace fra israeliani e palestinesi?
Non se sarà un patto tra vertici. Deve nascere dal basso, con tante iniziative comuni incoraggiate anche dai capi politici. Le condizioni indispensabili per una pace vera sono: zittire le voci dell'odio (no ai libri e ai programmi tv che incitano i bambini palestinesi a uccidere ebrei), costruire uno stato palestinese democratico e autorevole e far crescere il benessere economico e gli interscambi commerciali. E poi basta prendersi troppo sul serio. La pace si ottiene anche imparando a ridere di se stessi.
Quanti sono gli ebrei a Milano?
Sono settemila gli iscritti alla Comunità Ebraica, poi ci sono quelli che noi chiamiamo "ebrei lontani": quelli meno coinvolti nelle attività ma che mantengono un'identità ebraica. Ci sono poi altri tipi di ebraismo che stanno sorgendo, come i "progressivi" che sono molto "liberal" sui temi etici, come quelli del matrimonio omosessuale.
Fra i cattolici la percentuale di praticanti è assai esigua. Succede la stessa cosa anche fra gli esponenti della comunità ebraica?
Se parliamo di frequenza nei luoghi religiosa la percentuale è certamente superiore, almeno doppia, rispetto ai cattolici. Riguardo invece all'osservanza delle regole (come non mangiare maiale o riposare il sabato), siamo ancora più osservanti. Ma attenzione: l'ebraismo non è solo religione, ma anche popolo, per cui è frequente che un ebreo non credente rispetti comunque le regole ebraiche.
Quali sono i vostri rapporti con Tettamanzi?
Con Tettamanzi in particolare, devo dire che c'è un eccellente dialogo, così come con il suo predecessore Cardinale Martini, che ha aperto la strada in tal senso. L'importante è capire che siamo entrambi figli della Toràh (i primi cinque libri della Bibbia) e dei suoi precetti che, come disse lo stesso Tettamanzi, sia gli ebrei che Gesù (anche lui ebreo osservante) si proponevano di seguire.
E con gli imam delle moschee meneghine?
I rapporti sono eccellenti o assenti a seconda dei vari imam e del loro modo di intendere il dialogo.
Qual è l'origine del tempio di Beth?
Il tempio Beth Shlomo è l’erede della Sinagoga di Ferramonti (Cosenza), costituita in un campo di internamento durante il fascismo. Poi trasportata a Milano dagli Alleati per divenire primo punto di riferimento della città per gli ebrei sopravvissuti alla Shoah. Da qui ha preso il nome di She’erith Haplità (il resto dei sopravvissuti), proprio in nome della sua tragica storia.
Qualcuno sostiene che gli ebrei stiano facendo ai palestinesi ciò che loro hanno subito col nazismo. Come vi difendete da queste affermazioni?
Chi dice questo fa due errori gravi: demonizza Israele da un lato, e dall'altro banalizza l'orrore nazista. Sia chiaro: la critica ad Israele è legittima - visto che di errori ne fa - quello che è inaccettabile è dipingerlo come una dittatura, visto che peraltro è l'unica democrazia mediorientale ed il paese dell'area dove gli arabi godono di maggiori diritti. Il paragone nazista poi, è pericoloso. Parafrasando Sciascia: se tutto è nazismo, niente è nazismo.
Si parla di diversi riti ebraici: italiano, sefardita, sefardita-orientale, askenazita. Ci può spiegare in breve le differenze?
I libri sacri sono gli stessi, quello che cambia sono gli accenti con cui si leggono e le melodie con cui si intonano alcune preghiere. Semplificando: nelle sinagoghe di rito askenazita (originario dell'Europa centro-orientale) la parola Israele si legge Isroel, in quelle sefardite (di origine spagnola prima e araba poi) Israel. Ma tutti pregano rivolti verso Gerusalemme.
Cosa deve fare un cristiano per convertirsi all'ebraismo?
Deve rivolgersi a un rabbino, iniziare a rispettare le regole ebraiche, e cominciare a studiare, studiare, studiare. La conversione può durare anni, dipende da persona a persona. Non c'è un percorso definito. La conversione all'ebraismo Progressive - che negli USA è molto diffuso - è invece assai meno complicata.
È vero che la celebre ballata della Resistenza italiana, "Bella ciao", deriva da un'antica melodia yiddish?
Vero. Non è proprio uguale, ma le assomiglia molto. Non è stato certo Michael Jackson il primo a copiare Al Bano... Sentite voi stessi: http://myspace.vtap.com/video/Bella+ciao+-+l%2527origine+yiddish+della+melodia/CL0173863083_4b5deae0_V0lLSTg4MzQzOH5pbjo1fnE6YnJ-Ync6V0lLSTg4MzQzOA
Hanno la bomba atomica Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna, Pakistan, India, Sud Africa e Israele. Perché all'Iran non è concesso averla?
In primo luogo, perché è una nazione aggressiva guidata da fanatici religiosi. C'è differenza tra dare il porto d'armi a una persona tranquilla o a uno squilibrato, no? In secondo luogo perché - al di là della propaganda - i primi a temere un Iran nucleare sono i paese arabi. Se l'Iran dovesse ottenere l'arma nucleare, a quel punto la vorrebbero a cascata tutti gli altri: Arabia Saudita, Egitto, Libia, ecc. E a quel punto altro che il disarmo nucleare voluto da Obama... La controprova è nel fatto che finché ce l'ha avuta Israele, nessuno si è preoccupato. Oggi invece, tra i governi arabi c'è il terrore.
D'accodo con Baremboim quando dice che "davanti a una sinfonia di Mozart siamo tutti uguali. E forse migliori"?
Adoro il maestro Barenboim, e mi piacerebbe fosse così. Ma Mozart era ascoltatissimo anche nella Germania nazista. Quello che conta non è la musica che sentiamo, ma quella che suona il nostro cuore.
Come spiega il fatto che fra i Nobel, la percentuale di ebrei, è nettamente più alta rispetto ad altri popoli?
Una barzelletta ebraica dice: perché tanti ebrei suonano il violino? Hai mai provato a scappare con un pianoforte? Fuor di battuta, gli ebrei sono il popolo del libro. Da noi la cultura è un valore da millenni. Altri hanno preferito la spada e le conquiste. Purtroppo questo ci ha molto sfavorito nello sport, dove siamo delle vere schiappe...
Il suo angolo preferito di Milano…
Amo passeggiare nelle vie dello shopping e nei polmoni verdi come il Parco Nord e il Forlanini. Sbirciare i fenicotteri rosa dietro a Corso Venezia, e infilarmi nei cinema e nei teatri milanesi: una fortuna che non ci rendiamo conto di avere. Anche se un tramonto rosso guardando la madunina (una mia correligionaria di duemila anni fa) mi fa sempre un effetto particolare...

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