mercoledì 9 giugno 2010

"I legami tra i nostri Paesi hanno radici antiche"

48 anni, sposato con tre figli, Clavarino è direttore regionale della ditta di intermediazione "Aon Southern Europe", con sede principale a Milano. La ditta Aon Grieg in Norvegia fa parte di questo gruppo. Per gli appassionati di calcio possiamo ricordare che la Aon è lo sponsor principale del Machester United.
Buongiorno console, innanzitutto grazie per averci ricevuto. Iniziamo dall'argomento del giorno: la tre giorni della rassegna "Norweek 010", programmata a partire dal 24 maggio. Come si è arrivati a questo appuntamento?
L'idea nasce da un desiderio di collaborazione tra le Istituzioni norvegesi - ambasciata, consolato, ufficio norvegese per il Commercio e il Turismo (Innovation Norway) - e il comune di Milano. Lo scopo è offrire ai milanesi l'opportunità di conoscere meglio la Norvegia e di apprezzarne non solo i paesaggi naturalistici, ma anche gli aspetti, culturali, sociali, ecc. che ne fanno un Paese moderno e all'avanguardia. Altro scopo è quello di confrontarsi su temi di grande attualità (pari opportunità, energia e ambiente...) comparando le rispettive esperienze e cercando soluzioni comuni a problemi comuni.
La manifestazione è stata ideata per sottolineare gli inaspettati legami fra la cultura e la "filosofia" italiana e norvegese. Cosa hanno in comune italiani e norvegesi?
I legami tra i nostri due Paesi hanno radici antiche, inizialmente legate al commercio dello stoccafisso, già in era vichinga. Vi sono reperti archeologici che testimoniano contatti anche con l'Impero Romano. Tali contatti si sono poi intensificati e i luoghi e le aree di incontro si sono moltiplicati con scambi commerciali, culturali e viaggi sempre più frequenti. Sicuramente la curiosità e la voglia di conoscere altre culture ci accomuna.
Quali sono gli appuntamenti clou della rassegna?
Di grande interesse, per le tematiche trattate, ci sono il seminario sulle pari opportunità, quello sull'energia e l'ambiente e la mostra di Marian Heyerdahl. Entrambi i seminari puntano a stimolare lo scambio di idee e di esperienze tra relatori italiani e norvegesi su questi due temi di grande attualità e rilievo. La mostra scultorea di Marian Heyerdahl è, invece, portatrice di un forte messaggio sempre collegato al tema della donna. A tutti questi appuntamenti sarà presente il vice presidente del Consiglio dei Ministri norvegese Karl Eirik Schjøtt-Pedersen.
Per l'immaginario collettivo italiano la Norvegia è una terra affascinante, caratterizzata da paesaggi infiniti di pinacee e disseminata di caratteristici laghetti. Cosa proporrà la mostra fotografica "Norwey Powered by Nature"?
Il punto di partenza della mostra è lo sguardo degli italiani sulla Norvegia. Per questo motivo sono state scelte solo foto scattate da alcuni fra i migliori fotografi di viaggio italiani. Si tratta di 28 immagini con soggetti famosi (Isole Svalbard, isole Lofoten, Capo Nord, ecc.) che hanno incantato gli autori delle foto. Il titolo della mostra "Norway Powered by Nature" è stato scelto proprio per sottolineare l'importanza della natura e dei paesaggi e la grande forza e suggestione che questi esercitano sull'osservatore.
Grande attenzione verrà data alle donne: a Palazzo Marino ci sarà un seminario sulla donna e al Castello Sforzesco una mostra dal titolo "Donne di Terracotta"…
Il ruolo della donna subisce ancora forti condizionamenti legati a un retaggio culturale che spesso tende a sminuire la figura femminile. Ed è un peccato, perché le donne rappresentano un potenziale per la crescita economica di un Paese. Il seminario pone la questione in questa nuova ottica: la parità tra i sessi è una risorsa per la società e può costituire uno dei principali vantaggi competitivi delle economie moderne.
Possono queste economie permettersi di non sfruttare pienamente la risorsa femminile?
L'affermazione delle donne è uno dei punti di forza della società norvegese ma neanche la Norvegia ha ancora raggiunto l'obiettivo. Con la mostra "Donne di Terracotta", l'artista Marian Heyerdahl rielabora i guerrieri di terracotta cinesi in chiave femminile: sono donne che mostrano le infelicità prodotte dalle guerre. Ciascuna statua racconta una storia che è anche una riflessione filosofica sul senso della vita. L'identità femminile è fragilità e allo stesso tempo forza, malleabilità, proprio come il materiale, la terracotta, di cui le statue sono fatte.
Qualche giorno fa abbiamo intervistato l'unico assessore donna presente in Regione. Com'è la situazione quote-rosa in Norvegia?
Le donne in Norvegia hanno saputo guadagnarsi posizione e influenza nella sfera politica. Già negli anni '70 venne adottato per la prima volta un sistema di quote rosa all'interno del Partito Socialista e del Partito Liberale. Un sistema di quote fu anche introdotto nelle commissioni, nei comitati e nei consigli pubblici. Il primo governo con un numero record di ministri donne fu quello dell'allora Primo Ministro Gro Harlem Brundtland, nel 1986. Nella sfera aziendale, è stata introdotta una legge sulla partecipazione femminile nei Consigli d'Amministrazione delle società di proprietà dello Stato. In base a queste normative, già entrate in vigore dal 1 gennaio 2004, almeno il 40% dei membri del CDA deve essere composto da donne. In occasione del seminario sulle Pari Opportunità si parlerà anche di questi anni di esperienza.
Parlando di paesi scandinavi si finisce sempre per incrociare l'argomento "sviluppo sostenibile". Cosa porta la Norvegia a valutare continuamente (molto più di altre nazioni) stratagemmi per muoversi a favore dell'ambiente?
Contribuire a dare sempre più visibilità alla Norvegia e utilizzare i miei contatti a livello locale per promuovere scambi, collaborazione e punti di contatto tra i nostri due Paesi.
Per un italiano che volesse avvicinarsi alla letteratura norvegese… da quali testi "sacri" dovrebbe iniziare? Da noi si sono per esempio Alessandro Manzoni e Luigi Pirandello…
Sicuramente Henrik Ibsen, ma anche Knut Hamsun, Bjørnstjerne Bjørnson, Sigrid Undset.

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