domenica 12 settembre 2010

Twenty Questions: Meridiano Zero

In che anno nasce la vostra casa editrice?
1998.
Quanti libri pubblicate ogni anno?
Una ventina.
Narrativa straniera o italiana?
Sia straniera che italiana.
Poesia?
No, niente poesia.
La prossima pubblicazione?
"Vento del Texas" di James Reasoner, un piccolo classico del noir americano che e' diventato un vero e proprio libro di culto all'estero e pubblichiamo in Italia per la prima volta. Un gioiello.
Cosa ne pensate del fatto che ci siano case editrici che arrivano a chiedere fino a 8mila euro per pubblicare un esordiente dopo averlo paragonato a Faulkner e Hemingway?
Penso che siano molti, moltissimi fraintendimenti. Penso che io faccio l'editore perche' ho una piccola, modestissima idea di quello che dovrebbe essere il ruolo dell'editoria nel mondo culturale italiano e cerco di realizzarlo e quindi non chiedo ne' 8000 ne' 8 Euro per pubblicare. Penso anche che sarebbe molto stupido da parte mia generalizzare quello che penso io. Penso che se ci sono persone che ti fermano per la strada e ti dicono "Sono diposto a darti i soldi che chiedi - anche 8000 Euro se me li chiedi - se mi dipingi un quadro in cui mi fai il ritratto nei panni del Presidente della Repubblica", qualcuno ti puo' dire: "OK, ti faccio il quadro e ti chiedo 8000 Euro". Penso che sarebbe puerile prendersela con "l'Arte" o con la scarsa rappresentativita' del mondo dell'arte di chi sta cercando di fare soldi, l'unica cosa è valutare se ci sono attivita' consentite o meno e andare a consultare la Costituzione (o il codice penale) in proposito. Penso che il paragonare un futuro pollo da spennare a Faulkner o Hemingway sia "normale", come chi cercando di vendere la Fontana di Trevi ai turisti americani diceva di essere figlio illegittimo del Re d'Italia. Penso che la responsabilita' piu' grande sia solo di chi ci casca, proprio come mi sembra che la responsabilita' piu' grande sia di chi si infila nella gabbia delle tigri per riprendersi il cellulare che gli e' caduto dentro.
Quanti manoscritti vi arrivano ogni anno?
Circa 300.
In che percentuale la proposta di uno scrittore sconosciuto trova la via della pubblicazione?
0,5%.
In che percentuale il lavoro di un editor influisce sul prodotto finale?
Attorno al 40% (in media ovviamente, e per la mia esperienza).
Quante copie prevede la prima tiratura di un nuovo testo?
La domanda non può essere posta in questo modo. A meno che non si parli degli scrittori famosi. In base a che cosa si decide la prima tiratura di un esordiente? In base alle prenotazioni delle librerie, che fa la rete di promozione, e le quantità variano molto da libro a libro, a seconda di cosa convince i librai.
Avete provato a bocciare una proposta che poi, con un altro editore, si è rivelata un successo?
No, ma secondo me non ha nessun valore parlare di questa la possibilita'. Secondo me il successo o meno di un libro dipende da una serie di elementi di cui uno fondamentale e' l'immagine della casa editrice. Ad esempio se la Meridiano zero avesse pubblicato Mordecai Richler, io sono sicuro che tutti quelli che l'hanno comporato e apprezzato nell'edizione Adelphi non l'avrebbero comprato nell'edizione Meridiano zero, come nell'edizione Meridiano zero l'avrebbero comprato persone che invece non l'avrebbero comprato se fosse stato un Adelphi. Non va portato all'estremo, il mio ragionamento, certo. Ci sono un'infinita' di distinguo. Ad esmpio nel casi di un Raymond Queneau inedito, il nome dell'autore ha una forza di gran lunga superiore a quella della casa editrice che lo pubblicasse. Ma generalmente, nel caso di un autore inedito (che sia esordiente o che sia un Richler), la forza predominante e' spesso quella della casa editrice. O se non altro e' predominante con i critici e recensori, per convincerli a leggere proprio questo libro tra i circa 300 che gli arrivano sulle scrivanie ogni mese.
Potete dire il libro che vi è piaciuto di più, fra gli ultimi letti, non pubblicato però dalla vostra casa editrice?
T. Coraghessan Boyle - Se il fiume fosse whisky, ed. Bompiani.
In generale, i tre libri della vita…
I miei tre libri cambiano ogni giorno, il che puo' essere un po' sconcertante, ma io mi ci sono abituato... Per cui quelli di oggi, martedi' 20 agosto, sono: Amado - Teresa Batista stanca di guerra; Ralph Koenig - tutti; Cormac McCarthy - Cavalli selvaggi.
E i tre dischi…
Steve Forbert - Alive on Arrival; John Campbell - One Believer; Cowboy Junkies - Lay It Down
Quando avremo anche a Milano il salone del libro 'alla torinese'?
Mai. Se lo volessero l'avrebbero gia' fatto da tempo, no?
E adesso qualche domanda di carattere generale… Cosa ne pensate del fatto che Economist abbia definito il nuovo decennio appena iniziato "debtcade", cioè dei debiti?
Che se ne sono accorti.
Come vivrebbe l'uomo se i suoi livelli di serotonina fossero tarati a un livello maggiore?
Adeguandosi immediatamente, come ha sempre fatto con tutto.
Un voto alla televisione italiana…
Non so, purtroppo devo ammettere di non guardarla.
A Vladivostok ci sono le spiagge?
OK, questa e' geografia. Poi ci sono anche le domande di storia, italiano, matematica e religione, giusto? Passo...
Qual è l'angolo milanese che vi affascina di più?
I Navigli.

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