martedì 28 settembre 2010

"La giunta Moratti è il passato, noi siamo il futuro"

Manca ancora un po’, ma il clima elezioni comincia a farsi sentire. Perché la candidatura alle primarie di Giuliano Pisapia?
Perché il centrosinistra milanese sia coinvolto in un momento particolarmente significativo, perché vi sia un confronto di idee, da cui possa nascere un programma e un progetto per la Milano che vorrei, una Milano che torni una delle città europee capaci di essere punto di riferimento culturale, economico e solidale.
I primi sondaggi la danno già per vincente…
È un buon segnale dell'interesse per le mie proposte, per la scelta di confrontarmi con i cittadini, partiti, associazioni, senza steccati, e per la volontà di riuscire insieme a cambiare Milano.
Tema caldo di questi giorni: la moschea milanese. Da una parte Maroni, dall'altra il cardinale. Con chi si schiera il candidato sindaco?
Ho già avuto modo di dirlo e lo ribadisco: con il Cardinale Tettamanzi, in quanto la libertà di professare la propria religione è un diritto costituzionale garantito a ogni cittadino: inoltre, la spesa non sarebbe neppure a carico del Comune.
Si prepara a una lunga serie di appuntamenti con i cittadini milanesi: sarà con don Gino Rigoldi, con gli operatori sociali del Comune di Milano, con i sostenitori della Zona 1… Quali i leitmotiv della sua campagna elettorale?
Incontrare i cittadini di Milano, nei luoghi dove vivono, lavorano, conoscere i problemi dei quartieri, ma anche ascoltare le loro proposte e costruire con i cittadini un rapporto che diventerà la costante del mio impegno, ora come candidato e domani, mi auguro, come sindaco.
Chi verrà eletto nuovo sindaco di Milano traghetterà la città a Expo 2015. Come vive questo importante appuntamento?
L'appuntamento con l'Expo ha una grande importanza per il futuro di Milano, se sapremo ricondurlo al tema per cui è stata scelta, e cioè ai progetti di come nutrire il mondo, energia per la vita. Purtroppo in questo momento stiamo perdendo tempo e l’impressione è che il bellissimo tema che doveva contraddistinguere Expo 2015 non sia più la priorità.
In che modo intenderebbe risolvere l'annoso problema dei Rom?
Evidentemente non basta smantellare un campo nomadi per risolvere la questione: lo smantellamento muscolare non serve ad altro che a peggiorare le condizioni di vita di queste persone, disperdendole in altri insediamenti improvvisati. La soluzione passa per un processo di integrazione, con l'inserimento in alloggi adeguati, con i bambini a scuola. Sicurezza e inclusione vanno di pari passo, cosi come vanno a braccetto invece insicurezza ed esclusione. Per trovare una soluzione è indispensabile cooperare con chi di questo problema si occupa da tanti anni: penso alle associazioni religiose e laiche, che hanno cuore, competenze e intelligenze da spendere e che sanno coniugare tutto questo con l’attenzione ai diritti umani. Sono queste realtà ad essere avanti anni luce rispetto a tante amministrazioni così lontane dalla realtà, come quella milanese da quasi 20 anni a questa parte.
Cosa non condivide assolutamente dell'attuale giunta Moratti?
Il progetto di fondo, centrato sullo sviluppo edilizio e speculativo, senza occuparsi delle esigenze, delle progettualità e delle prospettive di chi ci vive e di chi ci vivrà. La giunta Moratti è il passato, noi siamo il futuro.
Il berlusconismo tornerà in auge anche senza Fini?
A me sembra che sia in netto declino, se lo intendiamo come filosofia o progetto per il paese, perché non era fondato sulla politica, intesa come il bene di tutti i cittadini, ma sul potere e sugli interessi di una parte. Fini ha colto questo declino e se ne è allontanato. La sinistra e il centro-sinistra devono saper cogliere l’occasione per recuperare l’etica della politica e smarcarsi nettamente dal centrodestra: loro sono il problema, noi la soluzione.
Un commento agli altri candidati, Caputo e Boeri?
Caputo si è ritirato, Boeri è una candidatura autorevole, con la quale mi voglio confrontare apertamente e lealmente, affinché esca dalle primarie il progetto di una nuova Milano. Tra l’altro la candidatura di Valerio Onida ufficializzata stasera, rende il confronto ancora più interessante.
Capitolo Pgt. Lo condivide? Qual è il suo giudizio?
Il percorso del Pgt non è affatto concluso e per tutto il mese di ottobre i cittadini milanesi potranno presentare le loro istanze al ‘Piano di governo del territorio’ che verranno poi discusse in Consiglio comunale. Direi però che è un'operazione nata ‘vecchia’ ancora prima di vedere la luce, nel senso che più che alle esigenze dei cittadini sembra voler rispondere ai diktat del mondo della finanza: la chiave di tutto infatti è la borsa dei diritti edificatori e temo - i cittadini temono - possa attirare l’ingordigia del partito del cemento, con il rischio che i diritti volumetrici possano velocemente trasformarsi invece in bolle speculative.
Se Pisapia fosse un articolo della Costituzione quale sarebbe?
Senza dubbio l'articolo 3 sull'uguaglianza sostanziale dei cittadini, con la rimozione degli ostacoli economici e sociali che la impediscono.
Infine l'angolo di Milano che ama di più…
Non è l’unico, ma in questo periodo direi la vecchia trattoria del Casottel, nel cuore del Corvetto che ancora oggi mantiene quell’atmosfera popolare che era tipica di quella Milano che accoglieva, che regalava il sogno di un futuro a tutti i vecchi e nuovi cittadini. Non a caso, alla vigilia di Ferragosto, è stata sede del mio incontro con la stampa.

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