martedì 11 maggio 2010

"La vergine Maria vuole solo dirci che è vicina e che prega per noi"

Un milanesissimo luogo di culto, al centro di un fatto inspiegabile… Il riferimento è alla chiesa di San Nicola, in via san Gregorio, dove, una settimana fa, l'immagine di una madonna (e di un bambin Gesù) avrebbe lacrimato. Presso l'antico edificio - ciò che rimane del vecchio Lazzaretto decantato anche nei Promessi Sposi - si ritrova la comunità ortodossa della città. Provengo dalla redazione di Newton, vicino a san Babila. La chiesa è riconoscibilissima dall'esterno, essendo l'unica struttura in mattoni della zona. Varco la soglia del luogo sacro e vengo inondato da un profumo accattivante, dolciastro, di natura floreale. Scorgo, infatti, un sacerdote che sta sistemando delle calle. Su una panca è accomodato un signore con la barba bianca: pare assorto nella meditazione. Avanzo per la mia strada, mi sembra di essere Dylan Dog. Percorro pochi metri e giungo a una cappelletta addobbata di icone russe raffiguranti madonne e crocifissi. Cerco di capire quale sia la vergine Maria che ha lacrimato ma è davvero difficile selezionarne una in mezzo a tanti volti beati. Mi giro e noto un gruppetto di donne, caratterizzate da tipiche acconciature orientali, che si inoltrano in una stanzetta pomposamente decorata. Le seguo. È lì che si nasconde la madonna che sto cercando. Faccio appena in tempo a scattare una fotografia che vengo affiancato da una figura religiosa, ben lieta di risolvere ogni mio dubbio. Con il prete ci sono anche dei fedeli, che lo circondano con aria mesta.
"Buongiorno padre".
"Buongiorno".
"Con chi ho il piacere di parlare?".
"Con un umile servitore di Dio. Sono monsignor Abbondio".
"Mi può indicare la madonna che ha lacrimato?".
"È quella là in fondo sulla destra. È un'icona molto bella, di quarant'anni fa, protetta da una specie di teca e circondata dai fiori.
"Quando sarebbe avvenuta la lacrimazione?".
"Domenica scorsa".
"Solo domenica?".
"Il fenomeno è proseguito anche lunedì, per mezza giornata".
"E ora?".
"La madonna ha smesso di lacrimare, ma è rimasto il suo profumo".
In effetti, come dicevo all'inizio, si percepisce un profumo molto intenso che invade ogni angolo del luogo sacro.
"Come spiega questo fenomeno?".
"È la dimostrazione dell'esistenza di Dio. Qualcosa di analogo succede anche per ciò che riguarda la venerazione di Padre Pio e della madonna di Lourdes. In entrambi i casi, infatti, si riscontrano profumi particolarmente intensi…".
"In quanti hanno assistito al presunto miracolo?".
"Una cinquantina di persone".
Si fa avanti una signora che dice di essersi da poco convertita alla religione cristiano ortodossa. Afferma di aver sognato la madonna pochi giorni prima dell'inizio della lacrimazione.
"L'ho sognata per tre notti di fila. Ero preparata all'evento".
Di fianco all'icona ce n'è un'altra con i chiari segni di una lacrimazione in atto. Domando chiarimenti a monsignor Abbondio:
"Quella è la fotocopia di un'icona ucraina che ha lacrimato anni fa".
"Qual è il messaggio della madonna?".
"La vergine Maria vuole solo dirci che è vicina e che prega per noi".
"In realtà avrebbe già lacrimato anche la madonna della chiesa di san Michele…".
"È successo due anni fa, ma ho preferito non diffondere la notizia. Ora, però, che l'hanno vista piangere decine di persone, è davvero impossibile tenere nascosta la cosa".
"Perché tenerla nascosta?".
"Non m'interessa la pubblicità. Sono contro la strumentalizzazione dei miracoli e all'esaltazione della fede, benché fatti del genere siano già noti sia per i cattolici che per gli ortodossi".
Una signora sulla cinquantina si avvicina a monsignor Abbondio e gli sussurra qualcosa in una lingua per me incomprensibile. Gli bacia la mano, prima di andarsene col capo chino per la sua strada. È arrivato anche per me il momento di levare il disturbo.
"La ringrazio per la sua disponibilità monsignor Abbondio…".
"Grazie a voi, arrivederci".
Fuori dalla chiesa provo a respirare profondamente, ricercando gli effluvi percepiti all'interno del luogo sacro. Ma non colgo altro che l'odore acre dello smog cittadino. Il buon ritorno alla realtà.

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