mercoledì 14 ottobre 2009

Influenza stagionale o suina? Le cure sono assolutamente identiche

Influenza suina: la Regione vaccinerà un milione e mezzo di lombardi. Questa la notizia diffusa dai media. Siamo dunque pronti a partire?
Il sistema era già allertato da tempo, poiché ciascuna Asl ha individuato il luogo dove verranno stoccati tutti i vaccini, gli ambulatori dove somministrarlo; inoltre la regione sta approntando una banca dati informatizzata comprendente tutte le persone che avranno priorità nella somministrazione del vaccino.
Tutti dovranno vaccinarsi?
No, l’adesione sarà volontaria.
Dopo le cosiddette categorie a rischio sarà la volta dei malati cronici: persone colpite da asma, fibrosi cistica, malattie congenite, anemia…
Per una più facile interpretazione possono considerarsi a rischio le persone al di sotto dei 65 anni che abbiano l’esenzione dal ticket per le principali patologie.
Vaccinandosi si è sicuri di non contrarre il virus A?
No, come per tutti i vaccini una piccola quota può non formare anticorpi; ma quale sia questa percentuale lo sapremo con la pubblicazione dei dati attualmente all’esame dell’autorità europea che dovrà autorizzare l’uso del nuovo vaccino.
Alcuni specialisti dicono che il morbo colpirà pesantemente solo le persone già debilitate per altre patologie. Come mai, allora, il giovane ricoverato al San Gerardo è finito in coma pur non avendo altri problemi di salute?
Le complicanze sono certamente più probabili in persone già portatrici di patologie, ma non è escluso che anche soggetti in età giovanile possano esserne colpiti. Va comunque sempre considerata l’incidenza percentuale nelle diverse classi di età e condizioni e per il momento i casi sono relativamente pochi per poter arrivare a conclusioni significative.
In che modo si possono distinguere i sintomi di un attacco di influenza suina, da quelli relativi a un normale virus stagionale?
Non è possibile, perché la nuova influenza si presenta non solo come tutte le influenze stagionali ma anche in modo analogo ad altre infezioni delle vie aeree. Non ha comunque nessuna importanza capire di che virus si tratti perché le cure sono assolutamente identiche.
Quando è il caso di recarsi al pronto soccorso?
Come per tutte le malattie il pronto soccorso deve essere riservato a situazioni urgenti e di gravità: cosa che normalmente non è per l’influenza.
Recentemente lo scopritore del virus dell’Aids, Luc Montagnier, ha consigliato di consumare papaia fermentata per tenere lontano il rischio del contagio. Lei cosa ne pensa?
Non conoscendo i presupposti scientifici del consiglio mi limito a ribadire l’efficacia di un’alimentazione con frutta e verdura.
Altri invece dicono che basterebbe assumere un cucchiaio di miele ogni dì...
Rispondo come sopra.

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