venerdì 6 agosto 2010

Twenty Questions: Sironi Editore


Sironi Editore fa parte della grande famiglia Alpha Test, una società che opera a livello nazionale in tre settori: editoria, formazione e orientamento scolastico. Inizia la sua attività quasi vent'anni fa pubblicando manuali e testi di parascolastica. Oggi - in barba alla crisi - è una delle più belle realtà editoriali milanesi.
In che anno nasce la vostra casa editrice?
Sironi editore è un marchio di Alpha Test, casa editrice nata nel 1992. I primi libri Sironi sono usciti nel 2002.
Quanti libri pubblicate ogni anno?
Nel 2008 e nel 2009 per Sironi abbiamo pubblicato circa 15-20 novità. Nel 2010 e nel 2011 saranno di meno perché intendiamo investire di più su meno titoli.
Narrativa straniera o italiana?
Narrativa italiana, straniera e libri di divulgazione scientifica e saggistica.
Poesia?
No, solo un testo di saggistica dedicato alla poesia intitolato Come è fatta una poesia, scritto da Nicola Gardini.
La prossima pubblicazione?
In questi giorni è in uscita La battaglia delle farfalle, un reportage sulla creatura più fragile del pianeta, scritto da un reporter di guerra affascinato da quell’insetto e dal mondo che gli ruota intorno. Ha finito per scrivere di contrabbandieri, malviventi, ambientalisti, collezionisti e molto altro ancora.
Cosa ne pensate del fatto che ci siano case editrici che arrivano a chiedere fino a 8mila euro per pubblicare un esordiente dopo averlo paragonato a Faulkner e Hemingway?
Chiedere all’autore? Se è questa la domanda, a parte il discorso legato alla poesia dove le questioni sono più complesse, pagare per pagare meglio rivolgersi direttamente a uno stampatore stampando la quantità di libri che si ritiene utili da regalare ad amici e diffondere a mano. Sironi editore non pubblica libri a pagamento, pubblica solo i libri in cui crede dal punto di vista qualitativo e commerciale. Fa cioè esattamente il contrario, non chiede soldi ma li investe perché crede in quello che sta per pubblicare.
Quanti manoscritti vi arrivano ogni anno?
Quasi 1000.
In che percentuale la proposta di uno scrittore sconosciuto trova la via della pubblicazione?
In generale la percentuale è davvero minima e spesso sono i piccoli editori a pubblicarli. Come Sironi in passato la percentuale è stata alta nel senso che abbiamo pubblicato per lo più esordienti. Da un paio d’anni riceviamo maggiori proposte da autori già affermati e gli esordienti si chiamano Ambrosoli.
In che percentuale il lavoro di un editor influisce sul prodotto finale?
Noi siamo soliti contribuire non poco al risultato finale. Fa parte del lavoro di una buona casa editrice e di un buon editor.
Quante copie prevede la prima tiratura di un nuovo testo?
Dipende dal prenotato e dal titolo. Mediamente realizziamo una prima tiratura di 5000 copie ma ci guida il criterio per cui a ristampare un libro ci vogliono pochi giorni mentre di tirature eccessive sono morti molti editori.
Avete provato a bocciare una proposta che poi, con un altro editore, si è rivelata un successo?
Abbiamo deciso di non pubblicare per diversi motivi testi che sono poi stati pubblicati da altri editori. Un successo vero e proprio direi di no, anzi per fortuna è capitato il contrario: abbiamo scelto di pubblicare testi rifiutati che si sono poi rivelati un successo. Un esempio? Tullio Avoledo.
Potete dire il libro che vi è piaciuto di più, fra gli ultimi letti, non pubblicato però dalla vostra casa editrice?
In casa editrice abbiamo gusti abbastanza diversi, questo garantisce la possibilità di scelte più articolate. Un libro che mi è piaciuto? Ho appena finito La città dei ragazzi di Affinati (era sulla libreria da un po’), uno scrittore che stimo molto.
In generale, i tre libri della vita…
I libri “della vita” credo dipendano dal momento particolare che il lettore sta attraversando più che non dal libro in sé. A 12 anni ricordo di aver letto Bufalo Bill di Mino Milani, esperienza meravigliosa e memorabile. Ultimo memorabile? La strada di Cormac McCarthy.
E i tre dischi…
?
Quando avremo anche a Milano il salone del libro 'alla torinese'?
Non c’è bisogno di un Salone anche a Milano, ma bisogna che gli editori non diano per scontato la partecipazione a Torino in modo che i servizi e l’attenzione offerti a Torino siano di alto livello.
E adesso qualche domanda di carattere generale… Cosa ne pensate del fatto che Economist abbia definito il nuovo decennio appena iniziato "debtcade", cioè dei debiti?
Credo sia una definizione fondata e il mercato editoriale non fa eccezione, anche se per fortuna il gruppo Alpha Test/Sironi gode di ottima salute.
Come vivrebbe l'uomo se i suoi livelli di serotonina fossero tarati a un livello maggiore?
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Un voto alla televisione italiana?
Si salvano davvero pochi programmi e a pagare il canone RAI si fa sempre più fatica, non per ragioni economiche.
A Vladivostok ci sono le spiagge?
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Qual è l'angolo milanese che vi affascina di più?
Vicolo dei lavandai, dove ancora passa quel che rimane del Naviglio.

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