sabato 22 maggio 2010

"Non dobbiamo dimenticare che la Lombardia è la regione con il più alto numero di abitanti che praticano abitualmente sport"

Buongiorno assessore, iniziamo dal fatto del giorno: gli Stati generali, l'incontro di ieri al Museo di via San Vittore fra tutti i membri della maggioranza… Uno dei temi caldi è stato l'Ecopass. Qual è la posizione dell'assessore regionale Rizzi?
Personalmente, ritengo che la soluzione migliore sia pedonalizzare il centro storico, piuttosto che gravare sui cittadini con una tassa, come è, di fatto l'Ecopass. Una grande isola pedonale che comprenda tutto il centro storico, inoltre, potrebbe venire valorizzata con piste ciclabili e corse, contribuendo così a creare occasioni per fare sport. Sarebbe sicuramente più "vivibile", anche dalle famiglie, e ridurrebbe la presenza di smog e polveri sottili che grava sul centro storico. Chi non ricorda la spessa coltre di smog che ricopriva il Duomo, simbolo della città, prima della pulizia che l'ha restituito ai milanesi nel suo splendore?
E per quanto riguarda il Pgt, altro tema scottante?
È normale che, in una città come Milano, vi siano forze imprenditoriali che, per soddisfare una crescente richiesta alloggiativa, sostengano la necessità di modificare il Pgt. Si tratta di trovare il giusto equilibrio tra l'esigenza dei costruttori, e la salvaguardia della fisionomia della città, senza stravolgerne l'impianto, e aumentando, possibilmente, le aree verdi, dove sarebbe possibile istallare attrezzi per percorsi sportivi. È fondamentale tenere sempre presente che l'interesse primario deve essere la salvaguardia del territorio.
Il segretario del Pd Roberto Cornelli ha però detto che l'incontro dimostra 'il fallimento della giunta Moratti'…
Cornelli potrà candidarsi sindaco l'anno prossimo: vedremo se i cittadini esprimeranno apprezzamento per il lavoro svolto dal sindaco Moratti, anche con il supporto della Lega, come io auspico e credo. Il progetto per rilanciare Milano - che nel 2015 ospiterà l'Expo - sta iniziando a prendere forma, e i milanesi se ne stanno accorgendo. Come tutti i progetti ambiziosi, ha bisogno di tempo per venire realizzato ed essere compreso. I milanesi sono intelligenti, e sapranno riconoscere al sindaco ed alla maggioranza che la sostiene il merito di aver rilanciato il capoluogo lombardo. Il dibattito interno alla maggioranza sull'Ecopass testimonia proprio lo spirito con il quale si discute sulle opzioni migliori per i cittadini, dimostrando capacità di fare autocritica in modo costruttivo per il bene della città.
Veniamo al suo lavoro. Innanzitutto, come vive il nuovo incarico politico di assessore allo sport per la Regione Lombardia?
Vivo il mio nuovo incarico esattamente come tutto il mio percorso politico negli ultimi 20 anni, a servizio dei cittadini lombardi. Rispetto ai precedenti 5 anni da Consigliere regionale, l'unica novità è che adesso posso contare su un mio staff qualificato per realizzare le politiche di promozione dello sport che ho in mente.
Cosa ne pensa del fatto di essere l'unica donna presente nella giunta Formigoni?
Penso che sia un vantaggio, visto che, alla prima seduta di Giunta, il presidente Formigoni mi ha dato il benvenuto con uno stupendo mazzo di rose bianche... In realtà ritengo che le donne debbano avere le stesse opportunità degli uomini di accedere alle cariche elettive, dopodiché essere elette è un altro discorso. Per quanto riguarda gli esecutivi (come la Giunta regionale), era auspicabile una maggior presenza di donne; la Lega, da parte sua, con la sottoscritta ha espresso un quinto di donne, rispetto agli assessori indicati dal movimento (che sono 5, oltre a un sottosegretario). Per quanto riguarda la Lega, pertanto, non si può certo parlare di "maschilismo politico", come qualcuno va erroneamente dicendo da tempo. Diverso il discorso per i partner della maggioranza, che hanno indicato solo uomini: si tratta di una scelta autonoma, che avrei preferito avesse tenuto in maggior considerazione il fattore rosa.
Quali saranno le sue prime mosse in campo regionale?
Ho appena completato la squadra di collaboratori che mi affiancheranno nella gestione e nello sviluppo dello sport lombardo nel prossimo quinquiennio, e abbiamo alcuni progetti interessanti sui quali stiamo già lavorando, ma è ancora presto per parlarne. Il lavoro che ci aspetta è imponente, e richiede dedizione ed impegno, e preferisco concentrarmi sulla realizzazione degli obiettivi. Riscontro la mancanza di un coordinamento a livello regionale, di una consulta che coordini ed indichi le priorità coinvolgendo tutte le realtà provinciali. Nei prossimi mesi, comunque, metteremo a punto i primi progetti, ed allora li comunicheremo ai nostri corregionali. Per ora preferisco lavorare per lo sport lombardo.
Si è già occupata di sport a Brescia, sua città di origine?
Certamente. A parte il tifo per la squadra di calcio e di basket della città, seguo anche altri sport e, negli ultimi anni, ho potuto apprezzare in particolar modo alcune iniziative che non riscuotono l'attenzione dovuta da parte dei media e dell'opinione pubblica, e che non beneficiano adeguatamente di supporto economico. Poi, vorrei ricordare la Millemiglia, alla quale sono particolarmente legata.
Vorrebbe, in ogni caso, che parte dei soldi del Coni rimanessero in Lombardia…
Il federalismo, che diventerà finalmente realtà entro pochi anni, lega proprio la distribuzione delle risorse al territorio. Il Coni, che è un ente di natura "federativa" per definizione, deve adeguarsi al mutato contesto legislativo e politico, che rispecchia la volontà dei cittadini-sportivi. Ciò significa anche sostenere economicamente discipline sportive legate ad un territorio particolare, anche se limitate allo stesso per motivi climatici o geografici. Non dobbiamo dimenticare che la Lombardia è la regione con il più alto numero di abitanti che praticano attivamente sport; per questo vogliamo che le risorse vengano impiegate sul territorio che le genera per incentivare i giovani all'attività sportiva, anche sotto il profilo della prevenzione sanitaria e del disagio sociale. Stesso discorso per la "terza età": una sana e regolare attività sportiva riduce il rischio di malattie cardiovascolari, prolunga la qualità e la durata della vita. Risorse da impiegare, naturalmente, anche per sostenere la necessità di uno sport "pulito", senza uso di sostanze proibite.
In che modo intende portare il federalismo anche nello sport?
Innanzitutto tramite una diversa distribuzione dei contributi legata al territorio ed alle discipline che insistono particolarmente sullo stesso. Poi, è necessaria un'operazione di razionalizzazione delle risorse e delle articolazioni territoriali. Infine, occorre evitare inutili duplicati, ipotizzando di localizzare territorialmente centri e funzioni. Per sua natura, lo sport è già "federale", anche se al livello delle discipline più popolari, come il calcio, i tornei di massima divisione risentono proprio della mancanza di territorialità, riscontrabile nell'esecrabile pratica della cessione del titolo sportivo ad altra società: un'usanza da abolire.
Rizzi è una militante leghista dal 1990. Come è cambiata la Lega dopo vent'anni di storia?
La Lega non è cambiata, tant'è che gli elettori hanno premiato, ancora una volta, la coerenza di Umberto Bossi anche alle ultime elezioni regionali. La Lega è un movimento nato per il popolo, e costituito dal popolo, che ha in mente solo il miglioramento delle condizioni di vita della nostra gente. L'unica differenza è, appunto, la consapevolezza della nostra forza, che deriva del consenso attribuito dagli elettori. Per questo oggi siamo al governo del Paese e di molte regioni del Nord.
Cosa ne pensa dell'ultimo scontro Berlusconi-Fini?
Penso che sia una questione tra Berlusconi e Fini. Io preferisco pensare ai lombardi.
L'angolo più bello di Milano?
Via Bellerio. Magari non è il più bello sotto il profilo architettonico, ma per me, e per molti altri, ha una grande valenza simbolica.
E il più bello della Valcamonica?
Darfo Boario Terme, ovviamente.
L'ultimo libro che ha letto…
Ultimamente ho riletto "Il giorno della civetta" di Leonardo Sciascia, una fotografia ruvida, ma - purtroppo - ancora estremamente attuale, della situazione di disagio del popolo siciliano. Il romanzo è anche una metafora della differenza di mentalità tra i siciliani e i "continentali", rappresentati dal capitano dei Carabinieri Bellodi. Alla fine, nonostante tutto, il capitano, che è di Parma, decide di tornare in Sicilia, perchè crede nella possibilità di riscatto di quella terra magnifica. Credo che i popoli abbiano sempre la forza ed il diritto a decidere del loro destino, se lo vogliono, e i siciliani possono liberarsi della piaga della mafia, che, nei primi due anni di governo di centrodestra, ha subìto dei colpi durissimi ad opera dello Stato, grazie all'impegno del ministro dell'Interno Roberto Maroni.

mercoledì 19 maggio 2010

"Oggi prevalgono gli interessi della 'ndrangheta"

Sono passati 18 anni dall'assassinio di Paolo Borsellino e ancora non si sa nulla di chi azionò il telecomando della strage… Perché ancora tanti misteri avvolgono l'uccisione del magistrato della mafia?
Perché nel 1992 le indagini furono fuorviate dall’invenzione del testimone oculare Scarantino, il quale soltanto nei mesi addietro ha rivelato di essersi inventato tutto. Gli inquirenti sbagliarono per incapacità professionale o per conto terzi?
Anche Spatuzza ammette di non sapere chi ha eseguito materialmente la strage…
E questo la dice lunga sull’accuratezza della preparazione.
Lei ha già realizzato molti altri volumi che parlano del possibile intreccio fra politica e mafia. Cosa l'ha spinta, in particolare, a occuparsi di Paolo Borsellino?
La sensazione che fin qui ci avessero raccontato una verità ufficiale che faceva acqua da ogni parte.
In realtà i primi rapporti fra mafia e politica risalgono alla fine dell'Ottocento…
E continuano tranquillamente…
Dove si trovava Alfio Caruso il 19 luglio del '92 e come reagì al nuovo attentato, di poco successivo a quello costato la vita a Giovanni Falcone?
Ero alla mia scrivania di vicedirettore della ‘Gazzetta dello Sport’. Le reazioni le ho raccontate in ‘Da Cosa nasce Cosa’.
Nel suo libro si comincia a parlare di Milano-mafia introducendo l'argomento Graviano. I due Graviano sono infatti i più decisi a intraprendere l'assassinio di Borsellino e hanno anche dei rapporti stretti con l'imprenditoria nazionale che prende quota propria dal capoluogo lombardo. Come andò la vicenda del gennaio '94 quando i due vennero ammanettati da Gigi il Cacciatore?
Nessuno degli altri ospiti del ristorante si accorse del fulmineo intervento delle forze dell’ordine.
Secondo un suo personale parere che fine ha fatto la fantomatica 'agenda rossa' di Borsellino?
È servita a ricattare un po’ d’insospettabili e a far compiere qualche carriera impensabile.
Dopo Falcone fu la volta di Borsellino. Il terzo giudici antimafia per eccellenza era Ayala. Non cominciò anche lui a sentirsi braccato?
Braccato lo era già da tempo, ma da due anni per sua fortuna stava in Parlamento eletto deputato con il partito repubblicano.
Arriviamo quindi a Marcello Dell'Utri, (la cui carriera spicca il volo nell'83 alla corte di Berlusconi), condannato a nove anni per associazione mafiosa. Lui parla di un complotto ai propri danni. Perché non sono verosimili le sue dichiarazioni?
Sul conto di Dell’Utri si sono accumulate tante e tali testimonianze di segno contrario da rendere verosimile la sua innocenza solo stabilendo che lui è la persona più sfortunata del geoide terrestre.
Lei nel suo libro parla spesso di 'Entità Esterna'. Come possiamo definirla in parole semplici?
Una congrega d’insospettabili altolocati.
"Milano ordina uccidete Borsellino" è fin troppo esplicito. L'assassinio di Falcone è voluto da Cosa Nostra e appoggiato dall'Entità Esterna; quello di Borsellino è ordito, invece, dall'Entità Esterna e appoggiato dalla mafia. Sono parole che mettono i brividi…
Purtroppo l’Italia è questa.
Chi è Gaetano Fidanzati?
Uno dei più importanti boss mafiosi tra il 1960 e il 2000.
I mafiosi approdano in Lombardia negli anni Sessanta e da lì non si sono più mossi. Oggi si può realmente parlare di 'capitale economica della mafia'?
Oggi prevalgono gli interessi della ‘ndrangheta.
È vero che Berlusconi assunse Mangano per tenere a bada i mafiosi che lo volevano rapire?
Se è falso, finora non sono riusciti a dimostrarlo.
"… là dove agisce il Grande Capitale, là dove ripuliscono tutti i solidi, là dove ogni patrimonio può essere investito e moltiplicato. In una parola, Milano. Una Milano che ancora alla fine del 2009 accoglieva e proteggeva boss del calibro di Fidanzati, di Martello, di Matranga". Da Milano, quindi, viene emessa la condanna a morte di Borsellino… Qual è la molla che fa scattare l'operazione mafiosa? Si parla dell'intervista rilasciata dal magistrato siciliano a due giornalisti transalpini…
Come spiega l’ignorata sentenza d’appello del ‘Borsellino bis’ (2002), il magistrato palermitano era intenzionatissimo a estendere le indagini su Milano e sul grande capitale.
Ci avviciniamo a Expo 2015 e molti temono le infiltrazioni mafiose. Come crede sia realmente possibile tenere a bada il fenomeno?
Basterebbe volerlo.

martedì 11 maggio 2010

"La vergine Maria vuole solo dirci che è vicina e che prega per noi"

Un milanesissimo luogo di culto, al centro di un fatto inspiegabile… Il riferimento è alla chiesa di San Nicola, in via san Gregorio, dove, una settimana fa, l'immagine di una madonna (e di un bambin Gesù) avrebbe lacrimato. Presso l'antico edificio - ciò che rimane del vecchio Lazzaretto decantato anche nei Promessi Sposi - si ritrova la comunità ortodossa della città. Provengo dalla redazione di Newton, vicino a san Babila. La chiesa è riconoscibilissima dall'esterno, essendo l'unica struttura in mattoni della zona. Varco la soglia del luogo sacro e vengo inondato da un profumo accattivante, dolciastro, di natura floreale. Scorgo, infatti, un sacerdote che sta sistemando delle calle. Su una panca è accomodato un signore con la barba bianca: pare assorto nella meditazione. Avanzo per la mia strada, mi sembra di essere Dylan Dog. Percorro pochi metri e giungo a una cappelletta addobbata di icone russe raffiguranti madonne e crocifissi. Cerco di capire quale sia la vergine Maria che ha lacrimato ma è davvero difficile selezionarne una in mezzo a tanti volti beati. Mi giro e noto un gruppetto di donne, caratterizzate da tipiche acconciature orientali, che si inoltrano in una stanzetta pomposamente decorata. Le seguo. È lì che si nasconde la madonna che sto cercando. Faccio appena in tempo a scattare una fotografia che vengo affiancato da una figura religiosa, ben lieta di risolvere ogni mio dubbio. Con il prete ci sono anche dei fedeli, che lo circondano con aria mesta.
"Buongiorno padre".
"Buongiorno".
"Con chi ho il piacere di parlare?".
"Con un umile servitore di Dio. Sono monsignor Abbondio".
"Mi può indicare la madonna che ha lacrimato?".
"È quella là in fondo sulla destra. È un'icona molto bella, di quarant'anni fa, protetta da una specie di teca e circondata dai fiori.
"Quando sarebbe avvenuta la lacrimazione?".
"Domenica scorsa".
"Solo domenica?".
"Il fenomeno è proseguito anche lunedì, per mezza giornata".
"E ora?".
"La madonna ha smesso di lacrimare, ma è rimasto il suo profumo".
In effetti, come dicevo all'inizio, si percepisce un profumo molto intenso che invade ogni angolo del luogo sacro.
"Come spiega questo fenomeno?".
"È la dimostrazione dell'esistenza di Dio. Qualcosa di analogo succede anche per ciò che riguarda la venerazione di Padre Pio e della madonna di Lourdes. In entrambi i casi, infatti, si riscontrano profumi particolarmente intensi…".
"In quanti hanno assistito al presunto miracolo?".
"Una cinquantina di persone".
Si fa avanti una signora che dice di essersi da poco convertita alla religione cristiano ortodossa. Afferma di aver sognato la madonna pochi giorni prima dell'inizio della lacrimazione.
"L'ho sognata per tre notti di fila. Ero preparata all'evento".
Di fianco all'icona ce n'è un'altra con i chiari segni di una lacrimazione in atto. Domando chiarimenti a monsignor Abbondio:
"Quella è la fotocopia di un'icona ucraina che ha lacrimato anni fa".
"Qual è il messaggio della madonna?".
"La vergine Maria vuole solo dirci che è vicina e che prega per noi".
"In realtà avrebbe già lacrimato anche la madonna della chiesa di san Michele…".
"È successo due anni fa, ma ho preferito non diffondere la notizia. Ora, però, che l'hanno vista piangere decine di persone, è davvero impossibile tenere nascosta la cosa".
"Perché tenerla nascosta?".
"Non m'interessa la pubblicità. Sono contro la strumentalizzazione dei miracoli e all'esaltazione della fede, benché fatti del genere siano già noti sia per i cattolici che per gli ortodossi".
Una signora sulla cinquantina si avvicina a monsignor Abbondio e gli sussurra qualcosa in una lingua per me incomprensibile. Gli bacia la mano, prima di andarsene col capo chino per la sua strada. È arrivato anche per me il momento di levare il disturbo.
"La ringrazio per la sua disponibilità monsignor Abbondio…".
"Grazie a voi, arrivederci".
Fuori dalla chiesa provo a respirare profondamente, ricercando gli effluvi percepiti all'interno del luogo sacro. Ma non colgo altro che l'odore acre dello smog cittadino. Il buon ritorno alla realtà.

"Un nome su tutti? Zetazeroalfa"

In occasione del 25 aprile abbiamo sentito un'importante esponente della sinistra locale, che ci ha raccontato, dal suo punto di vista, il significato che ha e dovrebbe avere per gli italiani la festa di Liberazione. Marco Arioli, responsabile lombardo di Casa Pound, cosa ne pensa di questa celebrazione?
Penso che sia arrivato il momento di approfittare di questa celebrazione per rispettare la verità storica su quanto accadde in quegli anni. Con massima serenità, per esempio, si potrebbe puntare a raccontarlo senza veti ideologici. Altrimenti resterà la festa per alcuni e non per tutti.
A Milano Casa Pound sta diventando una realtà sempre più importante. Quali saranno i prossimi appuntamenti organizzati in città da CPI?
Ci apprestiamo a vivere con tutte le realtà giovanili d’area una settimana intensa di appuntamenti per ricordare la memoria di Sergio Ramelli. Lo studente milanese ucciso il 29 aprile del 1975 a Milano da un gruppo di studenti di medicina legati ad Avanguardia operaia.
Cosa deve fare un giovane interessato a entrare a far parte del vostro movimento?
Dimostrare di avere le idee chiare sulla situazione politica italiana e tanta voglia di fare per cambiare lo status quo.
Casa Pound non si definisce un partito, ma raccoglie simpatizzanti di varie fedi politiche. Quali sono i partiti che - direttamente o indirettamente - appoggiano CPI?
Nessun partito appoggia direttamente o indirettamente la nostra azione politica.
Come mai l'idea di appoggiare Massimo Buscemi alle ultime elezioni?
Crediamo che Massimo Buscemi possa comprendere e portare avanti i nostri progetti. Scegliamo un esponente politico di volta in volta, in base al programma che espone.
Contenti del risultato delle urne?
Ci interessa relativamente.
Uno dei problemi più grossi che si trova ad affrontare Milano negli ultimi tempi riguarda il flusso di immigrati e il continuo proliferare di campi rom abusivi. In che modo Casa Pound interverrebbe?
Pensiamo che sia giusto mettere in campo tutti gli strumenti necessari per regolare il flusso degli immigrati. Crediamo che non sia dignitoso relegarli in campi che finirebbero per ghettizzarli rispetto al resto del tessuto cittadino. Sarebbe preferibile aiutarli a restare a casa loro.
Le vostre iniziative non riguardano solo la politica ma anche attività come teatro, giornalismo, sport. Uno dei mezzi di comunicazione più forti per i più giovani rimane comunque la musica. Quali sono i gruppi pop-rock maggiormente ascoltati dai frequentatori di Casa Pound?
Scusa, ma non riconosciamo il termine pop-rock. Ci sono molti gruppi musicali che fanno riferimento a Casapound, i generi sono vari dalla musica hardcore al rock'n roll passando per la tecno. Un nome su tutti? Zetazeroalfa.
Qualcosa si può ascoltare anche sul vostro sito…
Certamente. Abbiamo una web radio (www.radiobandieranera.org) che trasmette tutti i tipi di musica, anche quella "non conforme".
Parliamo di mutuo sociale…
Sul nostro sito (www.casapounditalia.org) tutte le informazioni…
Su Facebook c'è un gruppo che inneggia alla chiusura di Casa Pound. Come reagite a queste provocazioni?
Ridiamo….
Cos'è la cinghiamattanza?
Un modo tutto nostro per divertirci durante i concerti. Una metafora.
Qual è l'angolo milanese preferito da Marco Arioli?
La Milano che ci ricorda da dove veniamo.